Sul numero di gennaio-febbraio di DIESEL vi abbiamo raccontato della piattaforma di assistenza targata Fpt Industrial. Remotizzazione, Industria 4.0, IoT, concetti che si trovano ormai sotto pelle di chiunque navighi seguendo la stella polare dell’attenzione all’utente finale. Parola d’ordine: “no down time”, per dirla all’inglese. Un work in progress, per restare in slang, che conosce un ulteriore scatto in avanti in questo epilogo di 2021. Ci eravamo lasciati con questo assunto: «Il Flying Doctor interviene sul campo per la diagnosi delle problematiche e deve essere rapido nella diagnosi. Abbiamo quindi pensato: e se riuscissimo a tagliare il viaggio, vedendo noi stessi, con i nostri occhi, quello che vede il dealer, assistendolo da remoto?».

Quale piega ha preso questa assunzione di responsabilità? Ce lo racconta Sergio CarpentiereHead of Customer Service di FptIl cambio di nome della nostra struttura rappresenta il punto di partenza. La scelta di cambiare il nome dell’ente da Aftermarket Solutions a Customer Service racchiude in sé il nuovo approccio, nel quale i servizi non sono semplicemente un extra. La nostra offerta diventa una sorta di enabler, che serve a sviluppare il business massimizzando l’uptime. È quello che ci consente di assistere i nostri clienti anche oltre il periodo di garanzia, dove tipicamente gli Oem sono più deboli e la competizione è, spesso, basata esclusivamente sui prezzi. Una sfida che vede penalizzata un’azienda professionale a strutturata qual è Fpt Industrial, nel confronto con entità che si affidano esclusivamente al prezzo, a scapito di qualità e performance. Avere la possibilità di offrire ai nostri clienti servizi che instaurano un rapporto con noi, e lo consolidano, attraverso gli Oem che seguiamo direttamente e attraverso i dealer Fpt, significa farli entrare in un mondo più virtuoso, in cui si ritrovano più propensi ad affidarsi al concessionario e a noi stessi. (…)

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