Fpt e Venezia. Un legame a più ‘canali’. Tra i canali e gli austeri cantieri dell’Arsenale, condivisi con la Biennale di Arte, il diporto ha concesso nuovamente fiducia a Venezia, dopo una lunga latitanza. Iniziativa caldeggiata da Ferretti Group, ha trovato una fertile sponda motoristica in Fpt Industrial. La sagoma di Fpt si è proiettata sul Canal Grande insieme a quella di Transfluid. E non solo, perché c’è lo zampino di Bimotor. Il prologo è infatti datato martedì 18 giugno, ore 13:30. Un taxi lagunare, equipaggiato da un S30 di Fpt da 169 chilowatt a 4.000 giri, con piede poppiero Bravo2, ha conosciuto nuova vita grazie al sistema ibrido di Transfluid HM560-12. Ad affiancare l’endotermico, sotto la supervisione di Bimotor, c’è ora una macchina elettrica a magneti permanenti da 12 chilowatt, alimentata da un banco batterie da circa 10 kWh. Il modulo è alloggiato tra il motore e la trasmissione, con le macchine elettriche, anche queste Transfluid, montate in parallelo alla linea dell’asse di propulsione.

È UN BEL SALONE, È UN BRAVO SALONE

Fpt e Venezia. Anche con Transfluid

Le affinità del 3 litri con l’applicazione ibrida sono testimoniate anche dal blow-by, per contenere il consumo di olio lubrificante e dalla curva di coppia, stabile tra 2.000 e 3.000 giri. Lo scafo dei Cantieri Chia consente quindi la navigazione in modalità elettrica all’interno del reticolo lagunare urbano di Venezia, smorzando l’effetto eco e ‘addomesticando’ il moto ondoso.

Un’applicazione che, come si evince dalle impressioni raccolte allo stand Transfluid, si candida tra i retrofit per la flotta di taxi e di altre barche che navigano in Laguna. Un esempio è dato da un ‘mouse’, tipico scafo merci veneziana, convertito sia in modalità ibrida che elettrica. Alla Transfluid il know how non manca: in Francia ha ‘ibridizzato’ navi passeggeri da 28 metri. «La forza di Transfluid» commenta l’Ad Ugo Pavesi «è il pacchetto chiavi in mano del sistema, certificato in ogni componente, compresi software e sistemi in rete canbus. I moduli ibridi, i motori elettrici e le batterie hanno infatti superato i test per ottenere il Type Approval DNV-GL».

Fpt e Venezia. In assonanza con Bimotor

Quelli di Bimotor sottolineano come questa soluzione sia scalabile, retrofittabile, stimolo al downsizing dell’endotermico e semplificata per l’utilizzatore finale, in ragione dell’unica manetta per il comando del diesel e dell’elettrico.

In primo piano

Diesel of the Year 2025. Apoteosi Hyundai

L’astro coreano si riflette anche sul Diesel of the Year, dopo avere lanciato la Corea del Sud nell’empireo delle nazioni che contano, il cinema nell’antologia d’essai, il K-pop nella playlist degli adolescenti di tutto il mondo. L’edizione 2025 è appannaggio dei DX di Hyundai, 4 e 6 cilindri modula...

Articoli correlati