Fpt F28 NG. L’alternativo, anche bio…
Fpt F28 NG. Un suffisso, quello che identifica il gas naturale nella nomenclatura di Fpt Industrial, che accompagna dalla nascita il 2,8 litri di Fpt Industrial, Diesel of the year 2020. Proseguiamo la chiacchierata con Diego Rotti, Product manager off-road industrial engines, cominciata con le parole che trovate in questo link. Tco ed emissioni. Ottimi […]
Fpt F28 NG. Un suffisso, quello che identifica il gas naturale nella nomenclatura di Fpt Industrial, che accompagna dalla nascita il 2,8 litri di Fpt Industrial, Diesel of the year 2020.
Proseguiamo la chiacchierata con Diego Rotti, Product manager off-road industrial engines, cominciata con le parole che trovate in questo link.
Tco ed emissioni. Ottimi spunti tecnici e commerciali. Potreste però dettagliare più a fondo le ragioni per le quali un’azienda agricola dovrebbe comprare uno specializzato motorizzato dall’Fpt F28 NG e non da quello diesel?
In generale, prescindendo dall’F28, la sua domanda si collega alla nostra visione su gas e biogas in agricoltura. Visione che coincide con quella di New Holland. Nel 2019 abbiamo firmato un accordo con Snam, Cib ed Eni per promuovere un modello virtuoso di economia circolare in agricoltura, prevedendo l’auto-sostenibilità.
L’utilizzo del gas in agricoltura si inserisce in maniera primaria in un contesto di filiera, con digestore e produzione del gas, riconversione dei mezzi. Quindi, trattori ma anche macchine per la movimentazione, vedi la pala gommata realizzata con Case, per l’operatività di manovra.
La principale opportunità in ambito agricolo rimane la filiera del biogas. In più, il metano in generale permette riduzione di CO2, avendo una molecola più leggera, CH4. Questo, con una fisiologica minore iniezione di anidride carbonica, che si riduce ulteriormente se ti avvali del biogas.
In agricoltura è un vantaggio per la sostenibilità della filiera e un badge di eco-compatibilità, e potrebbe dunque costituire un asset di vendita e di distinzione per l’azienda agricola, in ragione del basso footprint di CO2.
L’F28 diventa particolarmente interessante per gli specializzati, che trattano prodotti di pregio come, per esempio, uva, frutta, nocciole e olive, settori dove l’eccellenza del prodotto finale fa ritenere più interessante la riduzione dell’impatto allo scarico.
Come è possibile agire per avvicinare ulteriormente le curve specifiche di diesel e gas di pari cilindrata? Per esempio, quali margini di efficientemente potrebbe avere il sistema multipoint?
Da un punto di vista di tecnica motoristica, quindi dell’ottimizzazione dell’efficienza, il gas è un banco di studio tipicamente del mondo on-road. Questo, perché le missioni di quelle applicazioni sono molto ripetibili e i punti di funzionamento altrettanto chiari. Premesso che l’approccio al gas è relativamente recente, l’obiettivo primario è che il comportamento e il feeling siano analoghi a quelli del diesel, anche se nell’off-road si affermano dei requisiti legati non solo all’efficienza termodinamica, ma alla gestione dei transitori, per avere risposte pronte.
Travasiamo i nostri punti fermi dallo stradale all’industriale, come la logica d’iniezione multipoint, per avere una carica di combustione omogenea nei vari cilindri, stechiometrica. Il momento cruciale per raggiungere prestazioni accettabili è la messa a punto del motore durante lo sviluppo, che è un lavoro di sfida dei limiti (temperatura, detonazione, etc).
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