Fpt Industrial e lo Ied di Torino. La fantasia alla potenza
Fpt Industrial e lo Ied di Torino, quando la fantasia si esprime alla ennesima potenza, cioè quella del motore endotermico. Fpt Industrial prosegue nella strategia di ‘sublimazione’ della cifra tecnologica implica all’evoluzione della catena cinematica, come dimostrano il supporto alla memoria di Leonardo Da Vinci (sia al Museo della Scienza e della tecnica che nella […]
Fpt Industrial e lo Ied di Torino, quando la fantasia si esprime alla ennesima potenza, cioè quella del motore endotermico. Fpt Industrial prosegue nella strategia di ‘sublimazione’ della cifra tecnologica implica all’evoluzione della catena cinematica, come dimostrano il supporto alla memoria di Leonardo Da Vinci (sia al Museo della Scienza e della tecnica che nella mostra a Venezia) e la promozione di Cornucopia, l’opera di Chistian Holstad esposta alla Biennale di Venezia.
Con Fpt Industrial e lo Ied di Torino, il motore cambia look
Vi inoltriamo i termini della collaborazione tra Fpt e Ied, che abbiamo ricevuto dalla Fpt Industrial.
Il motore pensato e percepito non solo come generatore di potenza, ma anche di passione ed emozioni. E soprattutto, il motore come ambasciatore del brand, progettato come “mezzo di comunicazione” dei valori fondanti del marchio stesso.
Questi i presupposti decisamente fuori dagli schemi della tradizionale industria motoristica. Presupposti che hanno portato FPT Industrial a collaborare con la sede di Torino dello IED, Istituto Europeo di Design. Una prestigiosa scuola fondata nel 1966, che opera nel campo della formazione e nella ricerca nelle discipline del Design, della Moda, delle Arti Visive e della Comunicazione.
La partnership tra FPT Industrial e IED è una prima nel panorama del settore.
La collaborazione si propone di dare visibilità immediata:
- Alla qualità progettuale e produttiva dei motori del brand
- Al processo di umanizzazione che vede il prodotto diventare sempre più user-friendly
- Al ritorno al colore rosso, simbolo distintivo di potenza e di passione per le prestazioni
Gli studenti, attraverso i loro progetti, hanno realizzato con successo esercizi di stile e creatività. Progetti capaci di comunicare a colpo d’occhio l’eccellenza dei prodotti e l’unicità intrinseca del brand.
A partire dalla fine di ottobre 2019 si sono messi al lavoro quattro team, ognuno composto da studenti dei corsi triennali di:
- Product
- Transportation
- Graphic Design
Questi, affiancati da un tutor aziendale per ogni gruppo, sono stati coinvolti in un programma serrato di visite in stabilimento.
In più ci sono stati intensi colloqui con i vari responsabili aziendali. L’obiettivo era creare una conoscenza di prima mano del mondo della produzione dei motori. Non solo. Anche a stimolare i partecipanti a interpretare questo mondo con occhi diversi, dirigendo la loro creatività per guardare a nuove regole.
Team Texture contro Team Label
Il Team Texture ha scelto di creare una serie di pattern da applicare sul corpo dei propulsori. Questo, per renderli sempre e immediatamente riconoscibili, anche nel caso in cui i motori stessi vengano ridipinti da clienti non-captive.
Ne sono risultate delle proposte di grande impatto, realizzate anche tramite l’utilizzo creativo e ripetuto all’infinito del logo Fpt Industrial.
I temi hanno spaziato dal mondo animale a quello della trasmissione del suono nello spazio.
Il Team Label ha invece deciso di caratterizzare i motori del brand adottando una soluzione sostenibile sotto tutti gli aspetti. Ad esempio, dal punto di vista dei costi, intervenendo su quegli elementi (come l’asta per il controllo del livello dell’olio) che sono sempre a vista. Elementi che, personalizzati con il logo del brand, assumono un significato più ampio ma anche più piacevole alla vista.
Il team ha inoltre realizzato una di label in plastica riciclata che comunica direttamente alcune caratteristiche del motore e rimanda a uno spazio di contenuti multimediali di approfondimento.
Il Team Shape si è cimentato nella difficile sfida di rendere i motori esposti in fiera non solo unici, inconfondibili e immediatamente riconoscibili, ma anche assimilabili a delle vere e proprie opere d’arte contemporanea. La proposta scaturita, che prevederebbe il coinvolgimento di artisti del calibro di Cao Fei, una guru dell’arte digitale, ha dato vita ad un modo completamente inedito di presentare i prodotti, ma soprattutto le loro prestazioni, che diventano un segno e una struttura capace di dialogare in maniera attiva con il pubblico e con gli spazi espositivi.
I pareri di Egle Panzella, Fpt, e Silvio Meoni, F1A