Si chiama V20, è l’erede del Vector e da qualche giorno è diventato il tassello più voluminoso del mosaico di Fpt Industrial. In via Puglia a Torino non smettono di stupire, di concerto con i colleghi del Centro ricerche di Arbon, sul Lago di Costanza. Quella del Conexpo è stata la quinta ideale per il 20 litri che si troverà sicuramente a suo agio nelle praterie e nei mega-cantieri del nord America. A Las Vegas è avvenuto il lancio ufficiale del V20, 8 cilindri a V nella classica configurazione con angolazione a 90 gradi. L’approccio alle emissioni allo scarico ricalca quello delle famiglie Nef e Cursor: il ricircolo dei gas di scarico è censurato. In cattedra compare quindi il sistema scr, sul quale l’ingegneria Fpt ha investito senza riserve, ottimizzando percentuale di urea, simile a quella del Cursor 16, alla pari delle dimensioni, e processo di catalizzazione, per alleggerire involucro e costi di esercizio. Stabilità del sistema e substrato e rivestimento in vanadio e titanio completano l’identikit.

V20: il family feeling di Fpt Industrial

C’è tanto altro della piattaforma ingegneristica collaudata sui Cursor, a partire dalla densità di potenza, dalla citata (tra le righe) formula HI-eScr, dell’armonizzazione di istanze apparentemente contraddittorie: implementare la curva di coppia e moderare il consumo specifico (del resto, si sa, il miglior consumo specifico si trova all’intersezione con il punto di coppia massima). Il design dei pistoni e dei cilindri, per esempio, con la doppia rientranza del pistone per favorire due diversi vortici di turbolenza nella camera di combustione. E, ancora, i circuiti di filtrazione.

E cosa si vede di nuovo, rispetto al passato? Beh, basta avvicinare il naso ai collettori di scarico per verificare il manicotto di giunzione tra i collettori stessi, per compensare le pulsazioni tra le due bancate. Il turbo è fimato BorgWarner, che fornisce un soffiante per bancata, completo di waste gate. La ghisa della testa è invece del tipo sferoidale.

I numeri del V20

Il common rail conferma il corso recente di via Puglia. Sulle taglie prestazionali c’è il flauto Bosch da 2.200 bar, come sulla famiglia Cursor. Va da sè, le valvole per cilindro sono quattro. La potenza massima raggiunge i 670 chilowatt a 1.800 giri e la coppia i 4.100 Newtonmetro a 1.500, con una sensibile elasticità e un compresso arco di utilizzo giri. Nel solco della nouvelle vague della semplificazione di accessi e interventi di manutenzione, i filtri e gli organi da manutenere sono condensati sullo stesso lato.

Allargando lo sguardo, non ci sono solo applicazioni mobili off-road, nell’orizzonte del V20: coerentemente ai trascorsi della famiglia Vector, oltre al movimento terra, all’edilizia e all’agricolo, l’8 a V si candida al ferroviario, ad alcune applicazioni per la difesa e alla generazione di potenza.

 

 

 

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