Fpt e Jomo Kenyatta. Un nuovo motore per un’agricoltura sostenibile
Fpt e Jomo Kenyatta: con il contributo di Idrofoglia Fpt Industrial e Jomo Kenyatta University, un progetto per la razionalizzazione delle risorse idriche e dell’agricoltura in Kenya: ‘Un nuovo motore per un’agricoltura sostenibile‘. Queste le premesse della triangolazione tra CNH Industrial, il Milan Center for Food Law and Policy e la Fondazione E4Impact. Il terreno […]
Fpt e Jomo Kenyatta: con il contributo di Idrofoglia
Fpt Industrial e Jomo Kenyatta University, un progetto per la razionalizzazione delle risorse idriche e dell’agricoltura in Kenya: ‘Un nuovo motore per un’agricoltura sostenibile‘. Queste le premesse della triangolazione tra CNH Industrial, il Milan Center for Food Law and Policy e la Fondazione E4Impact. Il terreno di gioco è quello delle sterminate praterie agricole del Kenya, le punte schierate hanno il passaporto italiano: il quadricilindrico F32 di Fpt Industrial, la motopompa di Idrofoglia e la pompa flangiata di Caprari. In dote la trimurti italiana porta un basso consumo specifico, l’efficienza dell’alimentazione, l’erogazione calibrata dell’acqua. La portata di 1.400 litri/minuto, compatibilmente alla prevalenza, consente una gettata di 40-50 metri. L’irrorazione per mandata soddisfa il fabbisogno idrico in un’area di tre ettari.
FPT E IDROFOGLIA. IN ITALIA IL TRAIT D’UNION È AVONI
Agricoltura volano del Kenya
La cornice macroeconomica della collaborazione tra Fpt e l’Università Jomo Kenyatta è quella di un settore trainante: l’agricoltura assorbe il 35 per cento del Pil kenyano. Il goal, per completare la metafora calcistica, non riguarda solamente la promozione della tecnologia motoristica di FPT in un contesto endemicamente depresso, da questo punto di vista, ma abbraccia una prospettiva di lungo termine. L’impatto sociale in termini di sostenibilità si propone di intervenire alle radici del sistema produttivo nell’industria primaria e delle condizioni di vita della popolazione locale e dei lavoratori coinvolti. All’interno di questo campo di gioco CNH Industrial (27,4 miliardi di dollari nel 2017: 11,1 dall’agricolo e 4,4 dal powertrain, che comprende i 600mila motori licenziati che hanno fatto di Fpt il motorista numero 1 dai 2,2 ai 20 litri per applicazioni emissionate) è in grado di schierare due autentici top player: New Holland, che ha piantato la bandiera blu sulla meccanizzazione agricola del paese africano, e Case IH, l’altro braccio agricolo del gruppo.
Trattori da campo aperto per dissodare e coltivare le piantagioni di caffè e tè, specializzati per la raccolta ortofrutticola e floreale (le rose che invadono i mercati europei, per capirci, provengono prevalentemente da qui).
CNH INDUSTRIAL. I CONTI TORNANO
«Siamo orgogliosi di supportare il progetto ‘Un nuovo motore per un’agricoltura sostenibile’». Sono le parole di Federico Gaiazzi, Responsabile Marketing Global di FPT Industrial. «Rappresenta per noi un’opportunità per affermare ulteriormente i nostri valori e il nostro impegno nel sostenere programmi di formazione per i giovani e le nuove generazioni. A tale scopo, abbiamo deciso di donare un prodotto completo, costituito da una motopompa e al relativo sistema di irrigazione. Abbiamo scelto questo IPU (Irrigation Power Unit), dotato di un motore FPT F32, perché è una soluzione compatta e flessibile, che offre alte prestazioni con bassi costi operativi. Oggi doniamo all’Università di Agricoltura e Tecnologia Jomo Kenyatta di Nairobi un motore in grado di contribuire a un futuro più sostenibile, nonché di promuovere o sviluppo tecnologicodel Kenya. È una grande sfida che, insieme ai nostri partner, abbiamo raccolto con vero entusiasmo e che continueremo a sostenere con passione».
FPT E L’IRRIGAZIONE A BRACCETTO AI QUATTRO ANGOLI DEL PIANETA