Giornata economica Federtec. Dopo un 2020 difficile, il 2021 parte col piede giusto
Nel 2020, il settore rappresentato da Federtec ha fatto registrare un calo di fatturato del 13,7 percento, per un valore assoluto di poco inferiore ai 10 miliardi di euro. I primi segnali concreti per il 2021 sono positivi: nel primo trimestre crescono in particolare gli ordinativi, e i segni di ripresa sono evidenti in tutti i settori
Appuntamento consueto, quello della Giornata economica organizzata da Federtec per far luce sui dati economici di un settore, quello dei componenti e sistemi per la trasmissione di potenza, cruciale per l’avvio della ripresa economica nel manifatturiero. Per una volta, causa pandemia, niente strette di mano ma collegamenti mediati dalla piattaforma Teams. Al centro della scena, comunque, i dati di settore: quelli di preconsuntivo sul 2020 ve li abbiamo dati per tempo, e li trovate a pagina 12 di DIESEL aprile. Allora, nel nostro colloquio con il presidente Fausto Villa ci eravamo lasciati con l’auspicio di un’autentica ripresa, guardando all’anno in corso. E in effetti…
Ottimismo dai dati diffusi durante la Giornata economica Federtec
In effetti, i primi segnali concreti per il 2021 sono positivi: nel primo trimestre crescono in particolare gli ordinativi, e i segni di ripresa sono evidenti in tutti i settori. Il Fluid Power vede un incremento del 44,8 percento negli ordini rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente e il Power Transmission segna un +42,6 percento sempre rispetto al primo trimestre 2020.
«L’andamento per il 2021 dipenderà sicuramente dall’esito della campagna vaccinale nel mondo, la quale potrà determinare l’allentamento delle misure di contenimento, ridando slancio ai consumi e dunque alle produzioni, riattivando il circolo virtuoso dell’economia – ha affermato il Presidente di Federtec Fausto Villa – ma probabilmente per l’Italia bisognerà attendere la fine del 2022 per tornare ai livelli pre-crisi. Ci vuole comunque prudenza e non dimentichiamo che il confronto è riferito al primo trimestre 2020 quando già il problema della pandemia faceva sentire il suo effetto».
Gli effetti della pandemia sul 2020
Già, ma come si era chiuso il 2020? Con una diminuzione di fatturato del 12,7 e del 14,4 percento rispettivamente per i settori del Fluid Power e del Mechanical Power Transmission rispetto all’anno precedente. Complessivamente, nel 2020, l’intero settore ha fatto registrare un calo di fatturato del 13,7 percento, per un valore di poco inferiore ai 10 miliardi di euro. Un segno meno, per la verità, si era verificato anche nel 2019 rispetto al 2018 da record, ma è chiaro che la pandemia ha rimescolato le carte.
Rispetto alla crisi del 2009, che ha richiesto diversi anni per tornare ai livelli di fatturato precedenti al crollo, la situazione attuale dovrebbe essere portare a un recupero ben più rapido, e questo è già un bel segnale. C’è da registrare, in questo primo trimestre 2021, un aumento deciso dei prezzi delle materie prime, con le commodities hanno subito un aumento medio del 14,4 percento, affiancato peraltro dall’aumento del costo dei container in uscita dalla Cina. Si prevede una stabilizzazione non prima della metà di quest’anno.
L’andamento dei beni strumentali: Federmacchine
Durante la Giornata economica Federtec, come di consueto, Stefania Pigozzi di Federmacchine (che comprende anche il settore rappresentato da Federtec) ha curato un focus sull’andamento del settore dei beni strumentali in Italia. Anche in questo caso, comprensibilmente, si viene da un anno, il 2020, molto complicato, segnato da un calo di fatturato del 17,9 percento, da 48,3 miliardi di euro nel 2019 a 39,7 miliardi nel 2020. E anche in questo caso, il rallentamento era già iniziato nel 2019, quando poteva essere interpretato come fisiologico dopo un periodo di intensa crescita degli investimenti sia del mercato italiano che delle esportazioni, anche per via degli incentivi per Industria 4.0.
I primi indicatori per il 2021 sono incoraggianti, con le previsioni di un incremento sia del fatturato (+8,9 percento) che delle esportazioni (+8 percento).