Vi avevamo promesso aggiornamenti circa la situazione della Goldoni Arbos, di cui avevamo parlato in questo post qualche settimana fa, quando si era in attesa di un incontro presso il Mise.

Ciò che trapela è che la storica realtà modenese produttrice di macchine agricole, per il momento, non chiuderà. Infatti, il via libera al Concordato Preventivo da parte del Tribunale di Modena, garantisce la continuità operativa dello stabilimento di 220 lavoratori. Però, apre a scenari ancora incerti in vista dell’assemblea dei creditori, prevista per il prossimo 21 gennaio.

Goldoni Arbos

Goldoni Arbos: avvio della procedura di concordato preventivo

Goldoni Arbos fa parte del gruppo cinese Lovol (qui una nostra chiacchierata con il responsabile marketing, appena pochi mesi fa). L’azienda ha informato dell’avvio della procedura di concordato preventivo tramite una nota.

«Il Tribunale si è pronunciato in modo favorevole, ritenendo la proposta concordataria idonea a garantire la ristrutturazione e la soddisfazione dei crediti». Questo, quanto si legge nella nota.

Come ha giustamente ribadito l’assessore regionale alle Attività produttive, Vincenzo Colla, il Palazzo di Giustizia «si aspetta la consegna del marchio e la liberatoria dei 50 milioni di euro di crediti all’interno del gruppo.

Due aspetti fondamentali per garantire la continuità dell’azienda». Ma se il 21 gennaio, nonostante l’intento di Goldoni Arbos di coordinarsi «fin da subito, con gli organi della procedura concorsuale al fine di dare esecuzione al piano proposto», non si dovesse giungere a un accordo che soddisfi le parti, la domanda potrebbe essere rigettata dal giudice, aprendo scenari del tutto infausti per la storica realtà emiliana.

Trattative molto complicate

Insomma, nonostante la speranza nel concordato preventivo, le trattative restano complicatissime. Complici anche le ripercussioni che la vicenda potrebbe avere sui rapporti internazionali tra Italia e Cina. Tuttavia, nell’attesa della convocazione di un nuovo tavolo al Mise con il sottosegretario Todde, la giunta regionale fa sapere di «andare avanti a discutere informalmente con il ministero e con soggetti industriali importanti».

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