Processo verde e processo ocra sono i perni intorno ai quali Green world ha sviluppato la proposta di rilancio dell’area di Termini Imerese. Sostanzialmente, l’idea è di produrre gas tecnici, come azoto, idrogeno e metano, partendo da biomasse (restando in tema, qui abbiamo scritto di un intrigante progetto di biodiesel).

Di cosa si tratta? Lo abbiamo chiesto a Massimo Clerici, che di Green world è ambasciatore e consulente ingegneristico. Vi proponiamo qui un estratto dell’articolo che sarà pubblicato su DIESEL ottobre e che potete leggere in anteprima qui in versione integrale.

Green world Termini Imerese
Impianto per la miscelazione di azoto e idrogeno

Green world a Termini Imerese: obiettivo emissioni zero

«Questa iniziativa è stata concepita circa verso la metà dell’ultimo decennio, sull’area di crisi di Gela. Successivamente potenziato dall’intervento di altri soggetti, all’interno del consorzio Smart City Group.

Il nostro progetto è calato nella produzione di gas tecnici energetici (idrogeno, metano, azoto, ossigeno). Tutte le attività collegate alle nostre iniziative non generano alcun tipo di emissione in atmosfera.

Il bene processato, biomassa o quant’altro di organico del quale potesse entrare nella nostra disponibilità, è trasformato in biogas e, successivamente, in biometano. La fase solida che riscontriamo nei prodotti, dopo essere stati processati per la produzione di biometano, è utilizzata per produrre syngas. In questa fase non ci sono quindi assolutamente scarti.

Nel caso in oggetto partiamo da biomasse. Potremmo anche sviluppare il processo a partire da qualsiasi tipo di biomassa, scarti di produzione agricola, silvicola, zootecnica o della ristorazione, o qualsiasi altra biomassa».

Green world Termini Imerese
Immagine evidentemente d’archivio: lo storico stabilimento Fiat di Termini Imerese, nel palermitano

Economia circolare

Facciamo un passo indietro, alla presentazione ufficiale del progetto. Questo sintetizza le tre direttrici di sviluppo dell’area di Termini Imerese, in modo da inquadrare meglio quanto ci ha detto, e quant’altro preciserà a breve, Massimo Clerici.

All’interno di una prospettiva di economia circolare la missione dell’impianto siciliano coinvolge la produzione di gas energetici e tecnici e di fertilizzanti naturali e il recupero delle acque di processo.

Precisano, quelli di Green world, che il progetto ‘0 Emission Total Recovery’ si propone di sviluppare attività per mezzo di due processi congiunti ma con missioni distinte, denominati processo verde e processo ocra. Per processo verde si intende la trasformazione di materia organica umida e putrescibile, producendo biometano e fertilizzanti, mediante la valorizzazione dell’acqua contenuta nei materiali di utilizzo.

Il processo ocra è accomunato al processo verde dalla trasformazione di biomasse o reflui organici secchi, che si traducono però in syngas, da cui recuperare gas tecnici ed energetici (tra cui i citati idrogeno, azoto, ossigeno e miscele di gas), oltre a ricavare fertilizzanti. Un’ulteriore osservazione: il processo ocra spalanca una finestra sull’utilizzo del grafene, materiale tanto flessibile quanto resistente, risultato dalla gassificazione.

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