Hug si imbarca per l’after-treatment
Di fronte agli imperativi della Imo tier 3, che impone l’scr sopra i 45 metri e le 500 ton, Hug corre ai ripari, trasferendo a bordo nave le competenze maturate in trent’anni di applicazioni sugli stazionari. L’azienda mette in campo una duplice proposta: il Nauticlean e le soluzioni terrestri. Del resto, la vision 2020 di […]
Di fronte agli imperativi della Imo tier 3, che impone l’scr sopra i 45 metri e le 500 ton, Hug corre ai ripari, trasferendo a bordo nave le competenze maturate in trent’anni di applicazioni sugli stazionari. L’azienda mette in campo una duplice proposta: il Nauticlean e le soluzioni terrestri. Del resto, la vision 2020 di Hug ne prefigura la leadership per il post-trattamento nelle nicchie applicative, come per esempio sono gli yacht.
L’scr di Hug si declina in due casi, il Nauticlean e le soluzioni terrestri. La struttura del dpf del Nauticlean, filtri cassettati uno a uno, è in acciaio inox, resistente alle temperature elevate e alla contropressione che si genera all’interno. La seconda soluzione è più economica e si presta agli scafi con spazi generosi, come i super-yacht, dove non è stringente la necessità di congiungere silenziatore e scr, per esempio sfruttando i camini verticali. La soluzione finale nasce dal dialogo col cantiere o col motorista per avere l’ottimizzazione tra spazi, volumi e costi.