E se l’Hvo fosse il cavallo di Troia dell’olio di palma?
Secondo alcune fonti della BBC, parte dell'Hvo prodotto in Europa sarebbe realizzato con olio di palma grezzo e non con materiale di scarto

Hvo, pietra filosofale o cavallo di Troia dell’olio di palma? Il dubbio è stato instillato dalla BBC (sì, la fonte ci “sembra” autorevole), in un servizio reperibile sul sito dell’emittente, pubblicato in data 9 aprile. Sebbene il delta prezzo possa rappresentare un gap competitivo, l’olio vegetale idrogenato è investito dalle aspettative di chi ritiene che l’endotermico possa rigenerarsi come interprete delle istanze della decarbonizzazione. Come sentiamo spesso ripetere, “non è importante il motore in se e per sè, quanto quello che brucia in camera di combustione”. Rispetto ad altri biocombustibili, l’Hvo dovrebbe evitare la competizione “food-no food”, che ci riporta alla memoria la crisi delle tortillas. Nel 2007, in Messico, la pressione sulle coltivazioni di mais fece impennare vorticosamente il prezzo delle tortillas, innescando un conflitto con i fondamentali alimentari dei consumatori locali.
E invece, l’Hvo…
Dovrebbe riciclare, assunto fondativo dell’economia circolare. Recuperare il recuperabile e convertirlo in combustibile che si concilia con il motore a combustione interna e minimizza esalazioni di polveri sottili e ossidi di azoto. Secondo la BBC, però: «Il governo britannico sta indagando (…) in seguito a denunce di frodi significative. Gli informatori del settore hanno dichiarato alla BBC di ritenere che grandi quantità di questi materiali non siano rifiuti, bensì olio di palma vergine, che viene rietichettato in modo fraudolento. Inoltre, i dati analizzati dalla BBC e condivisi con il Dipartimento dei Trasporti del Regno Unito gettano ulteriori dubbi su uno degli ingredienti chiave dell’Hvo, un materiale chiamato fanghi di palma di scarto».
Nel solo Regno Unito, riporta la BBC, l’utilizzo dell’HVO è cresciuto dagli 8 milioni di litri del 2019 ai quasi 700 milioni di litri attestati nel 2024.