Intermat 2018. La fioritura del diesel
Intermat 2018. Lo Stage V è qui Intermat 2018: a Parigi il diesel si è riappropriato della sua dignità. Sotto i riflettori della Tour Eiffel l’eco del Dieselgate si dissolve a colpi di anteprime. Sulle sponde della Senna lo Stage V ha impresso un’accelerazione esponenziale al volano dei motori industriali. Tra le novità annunciate non hanno […]
Intermat 2018. Lo Stage V è qui
Intermat 2018: a Parigi il diesel si è riappropriato della sua dignità. Sotto i riflettori della Tour Eiffel l’eco del Dieselgate si dissolve a colpi di anteprime. Sulle sponde della Senna lo Stage V ha impresso un’accelerazione esponenziale al volano dei motori industriali. Tra le novità annunciate non hanno comunque mancato di farsi notare Deutz, John Deere e Yanmar. La sorpresa, per quanto anticipata da DIESEL, è stata Kubota.
QUESTO È QUANTO ABBIAMO ANTICIPATO
Intermat 2018. Osaka caput mundi
Kubota e Yanmar protagoniste assolute. Uscite dal recinto under 100 chilowatt si candidano a interlocutrici privilegiate degli OEM. Dagli specializzati alle pale gommate, dai trattori di media potenza alle piattaforme aeree, dai telescopici agli utility. Ora la potenza di fuoco giapponese arriva a 155 e 157 chilowatt.
YANMAR L’AVEVA ANNUNCIATO AL PRE-INTERMAT
Riprenderemo prossimamente quanto abbiamo visto allo stand Yanmar. Lo spettacolo hollywoodiano, insolito a queste latitudini, ha rivelato le fattezze del 4TN101 e del 4TN107. Tratti comuni, il bollino Stage V, il common rail e il controllo elettronico. Per quanto riguarda la sovralimentazione, sulle potenze più alte del 4,6 è spuntato il doppio stadio.
E, ancora, fiducia all’Egr, Dpf e Scr separati e modifiche sul sistema di lubrificazione, per contenere il consumo di olio.
Kubota non si è smentita. Dopo il lancio del 5 litri in quel di Las Vegas ha presentato ufficialmente il fratellino minore.
Oltre a portare in ‘carne e ossa’ il 5 litri davanti agli occhi degli addetti ai lavori europei, è stato il turno dell’annuncio del V4309. La sigla, come nel caso del V5009, indica la cilindrata, alesaggio del 5 litri e corsa ridotta. Kubota prosegue così nella segmentazione, chiudendo il buco tra 3,8 e 5 litri. Sul 4,3 litri il turbo è disponibile solo con valvola waste gate, sul 5 litri anche con vgt. In attesa di vederli sul mercato, il primo gennaio 2020, sappiate che è spuntata la quarta Pto ed è stato confermato l’Egr.
Approfondiremo in seguito i 4 cilindri e le altre new entry Kubota, viste all’Intermat 2018. In prima battuta il WG1903, un dispari da 1,9 litri dual-fuel che si posiziona tra l’1,6 e il 2,5 litri, e il V1505-CR-T. Quest’ultimo guadagna il flauto e si merita lo Stage V.
Deutz, John Deere e Hatz
Reginette del palcoscenico di Villepinte sono state anche Deutz, John Deere e Hatz.
All’Intermat 2018 Deutz si è goduta alle 17 di lunedì 23 aprile l’apoteosi del TCD9.0, Diesel of the year 2018.
Da ottobre è entrata a far parte della famiglia renana anche Torqeedo. A Parigi è stato dunque il momento del primo ibrido. Il testimonial del nuovo corso di Colonia prevede l’accoppiata tra il TCD 2.9 e un motore elettronico, oltre all’elettronica di potenza e a una batteria ricaricabile. Elettrico e diesel erogano ciascuno 55 chilowatt, producendo una potenza massima combinata di 110 chilowatt. La batteria agli ioni di litio ha una capacità di 40 kWh a 400 volt.
Il nuovo corso del cervo
Anche per il 13,6 di John Deere, come per il 5 litri Kubota, dopo gli Stati Uniti è venuto il turno dell’Europa. Inserito nella platea della rinnovata gamma in odore di stage V, il 13,6 litri sancisce la definitiva conversione al common rail. Il pensiero unico del common rail non fa sconti e i benefici non si fanno attendere. Le cifre del top parlano di una riduzione del 18 per cento del volume e del 7 per cento del consumo. La potenza è invece aumentata del 15 per cento.
Per la sovralimentazione entrano in campo sia la waste gate che il doppio stadio.
Hatz ha portato a Parigi il 3H50T, 18,4 chilowatt e l’ambizione di liquidare la pratica Dpf grazie alla densità di potenza. Il dispari ha la coppia più elevata del suo segmento, pari a 130 Newtonmetro, e si sgrava del fardello di after-cooler ed after-treatment.