Isotta Fraschini 16V170 G Engine Road Show
L'Isotta Fraschini 16V170 G Engine Road Show ha preso corpo, sotto la stella del Gruppo Fincantieri. Da domani, sabato 25 settembre, porterà un motore e 122 anni di storia a casa di alcuni tra i principali Oem italiani
Qui, ora, vi raccontiamo il big bang del 16V170 G Engine Road Show. Venerdì 24 settembre, il sole persistente di Bari è mitigato dal vento che arriva dalla marina. Ci troviamo al quartier generale di Isotta Fraschini, in compagnia del 16V170 G. Non vi parleremo di 6 cilindri e di 67 litri, di chilowatt elettrici e di common rail. Per quello ci sarà tempo, perché questa non è la presentazione di un motore ma di un’esperienza.
16V170G Engine Road Show, con Fincantieri, Isotta Fraschini e Marazzato
L’accensione del motore, l’eco ritmico della testa e la propagazione del comburente sono il riverbero che ci ha accompagnati dalla tarda mattinata al crepuscolo, inizialmente in compagnia delle troupe del TG3 Puglia e di TeleNorba. Un avviamento che si ripeterà, ritualmente, in Irpinia, in Sicilia, nell’entroterra napoletano, nelle Marche, in Emilia, Lombardia, Veneto fino ai piedi dell’arco alpino. Una palingenesi, che riconsegna all’Italia e all’industria delle generazione di potenza un protagonista ritrovato. Ricordate quando annunciammo la parabola nascente di IFuture? Perché questa è un’operazione strategica, non tattica, che pianifica un futuro che parte dal presente e affonda le radici nel passato.
Da dove nasce questa iniziativa e dove ci porterà?
Il grande cerimoniere dell’anteprima barese è stato Giovanni Bruni, direttore di stabilimento, che ci ha risposto: Questa iniziativa nasce da 122 anni storia, di produzione di motori, di componentistica per la produzione di energia. Vogliamo restare, e attecchire, in questo settore, perché l’energia è un asset sempre più fondamentale, cruciale, strategico, per le grandi aziende e per il Sistema Paese. Vogliamo continuare a essere l’eccellenza in questo settore, nel futuro prossimo e nel futuro remoto. Guardiamo a motori che funzionano a idrogeno, guardiamo anche alle fuel cell.
Qual è il futuro di un’azienda storica come Isotta Fraschini?
Il futuro di Isotta Fraschini, come ho anticipato, è quello di continuare a operare nel settore della produzione di energia. Siamo presenti in diversi siti industriali e su diverse navi proprio con questo scopo, quello di produrre energia.
L’energia elettrica è la chiave di accesso a un mondo che sarà sempre più elettrificato, le nostre esistenze lo saranno sempre di più
Questa risposta la troverete in coda al breve video di introduzione a questa giornata. Vi aspettiamo, fino al 9 ottobre, quando il camion Isotta Fraschini D65 del 1951 tornerà a casa, nella collezione Marazzato. Un pezzo di storia che apre le porte al futuro.
Il marchio Isotta Fraschini è considerato storico. Dal 1904 l’azienda produce motori per varie applicazioni: marine, per l’aviazione e per il mercato automobilistico, che nel 1920 ha reso il brand e l’azienda conosciuta e ammirata in tutto il mondo per le sue auto di lusso. La sede attuale è sito produttivo dal 1964. La produzione è mutata negli anni: diverse applicazioni in momenti storici diversi, ma sempre con gli stessi obiettivi: la qualità e l’affidabilità del prodotto.
Fincantieri è uno dei principali complessi cantieristici al mondo, l’unico attivo in tutti i settori della navalmeccanica ad alta tecnologia. È leader nella realizzazione e trasformazione di unità da crociera, militari e offshore nei comparti oil & gas ed eolico, oltre che nella produzione di sistemi e componenti, nell’offerta di servizi post vendita e nelle soluzioni di arredamento navale. Grazie alle capacità sviluppate nella gestione di progetti complessi il Gruppo vanta referenze di eccellenza nelle infrastrutture, ed è operatore di riferimento nel digitale e nella cybersecurity, nell’elettronica e sistemistica avanzata. Con oltre 230 anni di storia e più di 7.000 navi costruite, Fincantieri mantiene il proprio know-how e i centri direzionali in Italia, dove impiega 10.000 dipendenti e attiva circa 90.000 posti di lavoro, che raddoppiano su scala mondiale in virtù di una rete produttiva di 18 stabilimenti in quattro continenti e oltre 20.000 lavoratori diretti.