Isotta Fraschini: Data Center Nation, intervista a Marco Golinelli
È all’evento milanese che incontriamo Marco Golinelli, recentemente insediatosi al vertice delle gerarchie commerciali di Isotta Fraschini. Un settore altamente energivoro e in crescita a doppia cifra, che attira le attenzioni di tutti gli operatori della generazione. Isotta Fraschini fa leva sull’affidabilità maturata in un settore applicativo così “delicato” come la difesa, a braccetto con Fincantieri. Leggi l’articolo completo su Powertrain di giugno.
Isotta Fraschini Motori ci crede, eccome! Ci riferiamo alle potenzialità del 12V170 G e del 16V170 G all’interno dell’ecosistema della generazione. Risale al mese di settembre l’indicazione del nuovo amministratore delegato, Andrea Bochicchio. Il “reparto” executive è stato completato con la recente nomina di Marco Golinelli a Chief Commercial Officer di Isotta Fraschini Motori. Una “riforma organica” funzionale alla consacrazione con la gamma attuale e propedeutica alla prossima generazione. Al MiCo, in occasione del Data Center Nation 2024, abbiamo incontrato Golinelli, al primo evento pubblico con Isotta Fraschini Motori, che si è presentato ai lettori di POWERTRAIN.
Marco Golinelli
«Ho speso interamente la mia carriera in settori collegati a quello dei motori. Tra le esperienze più significative del mio percorso mi sento di segnalare quella con Volvo Penta, per la quale mi sono occupato di applicazioni diportistiche, e il periodo con Webasto. Nel corso degli ultimi ventitré anni ho applicato la mia esperienza al connubio tra motori ed energia, per Wärtsilä Energy. Mi sono speso anche all’interno delle associazioni industriali, per valorizzare il ruolo dell’endotermico e proteggere queste soluzioni che sono tuttora utili, fino a che la transizione non sarà pienamente compiuta. Utili, sia ben inteso, alla transizione stessa. Il progetto con Isotta Fraschini Motori è scaturito dalla proposta che mi è stata rivolta dal Presidente e dal Ceo. Alla base c’è il rilancio di Isotta Fraschini Motori nei segmenti coerenti con la nostra base produttiva. Non mi riferisco al solo mondo navale, ma anche, e soprattutto, alla generazione di potenza, attingendo dal portafoglio esistente, anche se il trigger più rilevante è dato dallo sviluppo di nuove piattaforme per penetrare quei segmenti affrontati finora in modo parziale».
Del resto, Isotta Fraschini Motori si è attrezzata proprio per affrontare e supportare il rilancio del proprio marchio e della progettualità.
«La vision di Isotta Fraschini Motori, con l’impulso fondamentale del Gruppo Fincantieri, riguarda il plesso di Bari nella sua interezza, a partire dal Centro di Innovazione e Sviluppo. Stiamo parlando di interventi organici, funzionali a restituire all’azienda il ruolo che le compete e farla diventare un player rilevante anche a terra. Partiremo dai mercati di prossimità, dalla arena competitiva del mercato italiano e dal bacino del Mediterraneo, per ragionare a stretto giro di posta in un’ottica “worldwide”. Se riusciremo a recuperare la nostra posizione naturale in Italia, sulla quale inizialmente focalizzerò la mia attenzione, sono certo che non avremo problemi altrove. Nel fare questo, non tralasceremo, ovviamente, le applicazioni navali».
Le strategie di Isotta Fraschini
«Privilegiamo una logica di prodotto. Le faccio l’esempio della Formula 1: insomma, serve la macchina giusta… Isotta Fraschini Motori si è configurata come un elemento distintivo all’interno del Gruppo Fincantieri. È una combinazione che ci mette nelle condizioni di avere tante soddisfazioni. Fincantieri è fonte di opportunità e soluzioni che, tramite la necessaria integrazione, ci consentono di sfruttare al massimo le nostre capacità. Siamo un marchio storico, che ha continuato a operare con successo in alcuni segmenti ma non è adeguatamente riconosciuto in altri. Partiamo quindi da un portafoglio prodotti consolidato e investiamo sulla nuova piattaforma e sull’utilizzo di combustibili dall’impronta di carbonio sensibilmente “alleggerita”. Il gas naturale, e i biocombustibili, approdando all’idrogeno e orientandoci a quei mondi per i quali l’affidabilità e l’efficienza sono imprescindibili. Tipicamente, le applicazioni “defence” richiedono inderogabilmente questo criterio, e noi abbiamo dimostrato di essere affidabili proprio in questo contesto.
Ritornando alla sua domanda, vediamo due elementi, a livello di prodotto. In prima battuta, l’aggiornamento della gamma esistente, sia per utilizzi industriali che navali. Sarà il “traghetto” verso la nuova piattaforma, concepita come prodotto policombustibile, che pensiamo possa fare la differenza. La concorrenza è agguerrita, ma siamo convinti di poter dire la nostra. L’affidabilità è un criterio rilevante rispetto al prezzo. Mi permetta di sottolineare che il mio curriculum non annovera esperienze con aziende “low cost”, la qualità è sempre stata il mio driver professionale. Credo fortemente in Isotta Fraschini Motori e nel progetto supportato da Fincantieri».
Soffermiamoci sui data center
«Occorre sapere intrepretare al meglio le esigenze di questo mercato. Dobbiamo svincolarci dalla contingenza e ascoltare le richieste che gli operatori ci rivolgono e ci rivolgeranno. Non ci si può fossilizzare sul prezzo. Noi risponderemo partendo dal motore e allargando il nostro “commitment” a tutto quello che siamo in grado di fornire, dal package alle batterie, alla digitalizzazione»
Il Cco si affida a una metafora “pop”. «Proponiamo un prodotto “cipolla”, che può essere sfogliato in base alle esigenze. Ci caratterizziamo per la possibilità di sviluppare delle soluzioni specifiche, pensate e sviluppate insieme al cliente. Per i data center è spendibile l’attuale portafoglio. Stiamo progettando il futuro: non ho l’ambizione di sbaragliare il mercato nel corso del 2024, mi spenderò nel pianificare il successo di Isotta Fraschini Motori nei prossimi due o tre anni».
Nell’attuale portafoglio rientra la voce Hvo.
«Assolutamente, come dimostra il panel che affronteremo con Enilive oggi alle 16:15, lo consideriamo un elemento fondamentale per il ruolo degli endotermici. Voglio ricordare che il Piano Nazionale Integrato per Clima ed Energia, ci ricorda che un imperativo è “diversificare i combustibili”. In questa direzione convergono gli obiettivi dell’Unione Europea, dell’Italia, del Gruppo Fincantieri e di Isotta Fraschini Motori. Il nostro impegno nel decarbonizzare si basa su un avanzato progetto di R&D e nello sviluppo di soluzioni ibride integrate sia nella la generazione di energia, per applicazioni marittime ed industriali, oltre che nel settore propulsivo nel quale siamo già presenti con il Progetto IPCEI. Stiamo portando a bordo queste tecnologie innovative».
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