Sinergia è uno dei leitmotiv del 16V170 G Engine Road Show. Non poteva essere diversamente quando a parlarsi sono Isotta Fraschini e Bimotor. La settima tappa va in onda nell’incombenza delle creste alpestri dell’area metropolitana di Torino. Vi invito a fare un salto a ritroso nel tempo, di un secolo. Qui a Ciriè, nel 1921, nel 1922 o nel 1926, qualcuno avrà visto sfrecciare Giovanni Brunero, che si è aggiudicato per tre volte il Giro d’Italia, magari affiancato da una Isotta Fraschini Tipo8. Oggi, la famiglia Brunero governa il timone di Bimotor, e Isotta Fraschini Motori, entrata nella galassia del Gruppo Fincantieri, è sulla rampa di ri-lancio nella generazione di potenza. Segni zodiacali dall’ascendente comune.

Isotta Fraschini Motori e Bimotor sono glocal, che più global e local non si può

Pensare in italiano ed esprimersi col traduttore perennemente in funzione. Si potrebbe riassumere così la linea di continuità nella polarizzazione topografica dei protagonisti di questa tappa: Bari a sud-est, Ciriè a nord-ovest, nel comune denominatore dell’identità a tinte tricolori e del diritto di cittadinanza nel villaggio globale. Ma lasciamo parlare Ettore Brunero, Ceo di Bimotor, che dispone di visione e dono della sintesi.

Una sua valutazione sul programma IFuture?

Prestiamo estrema attenzione verso la nascitura gamma di motori per applicazioni industriali, attenti alla transizione verso carburanti non fossili senza trascurare quelle applicazioni che necessitano di un prodotto tradizionale. Quello che ci auguriamo è che il programma sia sviluppato in tempi compatibili con le esigenze di mercato. Ci piacerebbe vedere a fianco del 16V un 8 e un 12 cilindri a V, per avere una continuità di gamma che è molto appetita dal mercato.

Ettore Brunero

II progetto del motore diesel alimentato a idrogeno accoglie in modo sostanziale le aspettative di un mercato che attualmente è costretto a riempiersi la bocca di green washing, più che promuovere una seria transizione verso sistemi alternativi.  

Velocità e vocazione sportiva. Cos’altro accomuna Bimotor e Isotta Fraschini Motori? 

Mi occupo di motori diesel da oltre 40 anni, la famiglia Brunero è legata a questo settore sin dagli Anni 20, da quando il fratello di mio nonno vinse tre Giri d’Italia e fu premiato con la possibilità di vendere automobili Fiat. Da allora la mia famiglia è sempre stata coinvolta nel settore dei motori. Ci siamo specializzati nella personalizzazione del motore base in modo da consentire agli allestitori di ricevere un prodotto consono alle proprie applicazioni. Oggi abbiamo assistito alla presentazione del 16V170 G di Isotta Fraschini Motori, che ha una storia blasonata alle spalle, con un dna sportivo che condivide con Bimotor. La stessa azienda che prima della seconda guerra mondiale ha costruito la Tipo 8, guidata da Rodolfo Valentino e D’Annunzio, ora si propone con un prodotto industriale di assoluta eccellenza, completamente italiano. Per noi è un fatto di estrema importanza. Siamo distributori di un marchio italiano e ci gratifica vederlo associato, nel nostro quartier generale, a un altro marchio blasonato, come Isotta Fraschini Motori, che ci consentirebbe di estendere la gamma di potenza dagli attuali 1.000 ad oltre 3.000 cavalli. Sarebbe un completamento di italianità a 360 gradi rivolto al mondo dei motori diesel.

Se potesse fare una domanda a Sergio Razeto, Presidente di Isotta Fraschini Motori, quale sarebbe?

Ho conosciuto Sergio Razeto e ho trovato in lui una persona estremamente propensa all’innovazione e, soprattutto, molto concreta. Ama mettere in pratica quello che si può fare, in tempi rapidi. Avrei in realtà due domande da porgli. La prima è:Quali tempi si è dato per completare il programma IFuture?”.

La seconda riguarda ‘come garantire i servizi che il mercato richiede nel post-vendita? Mi riferisco al service, manutenzione e ricambi, che assicura continuità al prodotto, per potere essere venduto su scala mondiale”.

Il marchio Isotta Fraschini è considerato storico. Dal 1904 l’azienda produce motori per varie applicazioni: marine, per l’aviazione e per il mercato automobilistico, che nel 1920 ha reso il brand e l’azienda conosciuta e ammirata in tutto il mondo per le sue auto di lusso. La sede attuale è sito produttivo dal 1964. La produzione è mutata negli anni: diverse applicazioni in momenti storici diversi, ma sempre con gli stessi obiettivi: la qualità e l’affidabilità del prodotto.

Fincantieri è uno dei principali complessi cantieristici al mondo, l’unico attivo in tutti i settori della navalmeccanica ad alta tecnologia. È leader nella realizzazione e trasformazione di unità da crociera, militari e offshore nei comparti oil & gas ed eolico, oltre che nella produzione di sistemi e componenti, nell’offerta di servizi post vendita e nelle soluzioni di arredamento navale. Grazie alle capacità sviluppate nella gestione di progetti complessi il Gruppo vanta referenze di eccellenza nelle infrastrutture, ed è operatore di riferimento nel digitale e nella cybersecurity, nell’elettronica e sistemistica avanzata. Con oltre 230 anni di storia e più di 7.000 navi costruite, Fincantieri mantiene il proprio know-how e i centri direzionali in Italia, dove impiega 10.000 dipendenti e attiva circa 90.000 posti di lavoro, che raddoppiano su scala mondiale in virtù di una rete produttiva di 18 stabilimenti in quattro continenti e oltre 20.000 lavoratori diretti

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