ItalScania tra 2017 e 2018
Italscania presenta il conto del 2017. Quanto ci è dato sapere allo stato attuale è che il bilancio è assolutamente positivo, tanto da spingere l’Amministrato Delegato, Franco Fenoglio, a ipotizzare un anno record. Incalzante la teoria di lanci e rilanci della casa madre sul versante camionistico. Da agosto 2016 la cabina G e la serie […]
Italscania presenta il conto del 2017. Quanto ci è dato sapere allo stato attuale è che il bilancio è assolutamente positivo, tanto da spingere l’Amministrato Delegato, Franco Fenoglio, a ipotizzare un anno record.
Incalzante la teoria di lanci e rilanci della casa madre sul versante camionistico. Da agosto 2016 la cabina G e la serie Xt per cava e cantiere, il pesante armato di gas naturale liquefatto e, dal 7 dicembre, la serie L, che si contraddistingue per l’accessibilità e il generoso dimensionamento: 79 centimetri di larghezza del gradino e kneeling di 80 centimetri. Un format tagliato su misura della distribuzione, ed è proprio l’habitat urbano il focus camionistico del 2018 del grifone.
Italscania e i motori camionistici
Italscania significa però sempre più, anche una presenza nel panorama delle applicazioni industriali italiane.
Ancorandoci, per un momento, all’obiettivo principe di Scania, i camion, abbiamo riportato su queste pagine gli ultimi aggiornamenti di Södertälje. Si comincia dalla gamma Stage V ed Euro 6. Il V8 è la punta di diamante.
Ha fatto scalpore la conversione del 13 litri a gas naturale liquefatto, annunciata all’Ecomondo.
INFINE, IN ORDINE DI TEMPO, LA PRESENTAZIONE DEL 6,7 LITRI PER LA DISTRIBUZIONE URBANA
ItalScania e i motori industriali
Cosa riserva il 2018 al capitale motoristico industriale di ItalScania. Il 2017 si chiude con il 60 per cento di maggiorazione dei volumi. Parole di Paolo Carri, Direttore Business Support & Development, di fresca investitura anche della responsabilità di un ambiente nevralgico, nel mondo Scania, come quello della sostenibilità.
Abbiamo capito che la traduzione del 13 litri a gas naturale liquefatto per le applicazioni off-road non è immediatamente all’ordine del giorno. Il 6,7 di derivazione Cummins sarà destinato al cofano dei medi, quindi dei citati veicoli da distribuzione e applicazioni speciali in ambito urbano, che consente da subito un downsizing virtuso in termini di consumi. Il risparmio, nel confronto con il 9 litri, è stimato da Scania nel’ordine del 10 per cento.
Fari puntati in mare, dal momento che il 2018 si prefigura come l’anno del rafforzamento della rete assistenza e vendite dei motori marini Scania. Fino ad ora Scania si è rivolta agli scafi da lavoro, ma siamo convinti che il 16 litri, dopo avere abbandonato nel 2015 il Pdea favore dell’Xpi, che gli ha consentito di varcare la soglia dei 1.000 cavalli, con le opportune rettifiche alla pressione media effettiva e ricalibrazioni softwaristiche (con annessi e connessi), potrebbe dire la sua in un segmento del diporto monopolizzato dalla serie 2000 di Mtu, dal V12 di Man e dal C32 di Caterpillar.