Iveco, Fpt e Nikola svelano il loro primo truck elettrico (e pensano all’idrogeno)
Inizia a prendere forma la partnership tra Iveco, Fpt e Nikola. L’annuncio della collaborazione tra le due sponde dell’Atlantico era stato dato a inizio settembre al Capital Markets Day (e noi eravamo a New York). Il 2 e 3 dicembre, a Torino, è stato svelato alla stampa di tutta Europa il primo prototipo di truck […]
Inizia a prendere forma la partnership tra Iveco, Fpt e Nikola. L’annuncio della collaborazione tra le due sponde dell’Atlantico era stato dato a inizio settembre al Capital Markets Day (e noi eravamo a New York). Il 2 e 3 dicembre, a Torino, è stato svelato alla stampa di tutta Europa il primo prototipo di truck elettrico. Si tratta del modello Nikola Tre alimentato da batterie elettriche. Basato sulla piattaforma dell’Iveco S-Way presentato a Madrid nel luglio scorso, il truck heavy-duty integra non solo la tecnologia elettrica, ma anche un innovativo sistema di infotainment e connettività sviluppato da Nikola. I tempi per la messa in produzione sono relativamente serrati: il programma prevede la fase di test e il lancio in occasione della IAA nel 2020 e la produzione e commercializzazione già nel 2021.
Iveco, Fpt e Nikola: l’obiettivo è l’idrogeno
Il modello presentato a Torino è dotato di un sistema di batterie con capacità totale di 720 kWh, con una driveline elettrica in grado di erogare 480 chilowatt di potenza e una coppia massima di 1.800 Nm. L’autonomia prevista sarà di circa 400 chilometri. Secondo la visione comunicata da Iveco, Fpt e Nikola, la versione alimentata a batterie elettriche (Bev) sarà presto affiancata da un ulteriore avanzamento tecnologico, la versione fuel-cell con alimentazione a idrogeno. L’idea è quella di entrare nel mercato con un concetto modulare, rivoluzionando – ‘disruptive’ è stata una delle parole più pronunciate nel corso della due giorni torinese – il trasporto su gomma nell’ottica di una maggiore sostenibilità. Per la commercializzazione del modello fuel-cell, si parla del 2023.
L’INGRESSO DI NIKOLA IN CNH INDUSTRIAL
Grande soddisfazione è stata espressa dai vertici di Nikola e Cnh. Trevor Milton, Ceo di Nikola, in particolare, ha parlato di una «partnership win-win con Iveco ed Fpt. Se pensiamo – ha aggiunto – che l’accordo è stato annunciato appena tre mesi fa, vi lascio immaginare cosa potremo fare insieme nel prossimo futuro». Hubertus M. Mühlhäuser , Ceo di Cnh Industrial, ha invece parlato dell’incontro «tra due anime gemelle, che hanno l’obiettivo di guidare la trasformazione del trasporto sostenibile. Consideriamo questo passo come un’evoluzione naturale della nostra azienda». Gerrit Marx, a capo del segmento Commercial and specialty vehicles di Cnh, ha invece cercato di rispondere a una domanda non banale: perché proprio ora? Le ragioni sono sostanzialmente tre: la stretta sulle emissioni, che presuppone una quota di mezzi a emissioni zero entro il 2025; le caratteristiche dell’idrogeno come fonte di energia pulita e rinnovabile; la necessità di realizzare nel concreto il concetto di economia circolare che il mondo, e soprattutto le giovani generazioni, chiedono.
Rimane sul tavolo la sfida delle stazioni per la produzione di idrogeno e la ricarica dei veicoli. Il piano parla di 700 stazioni da realizzare negli Stati Uniti e 70 in Europa, lungo le principali direttrici del trasporto su gomma. Un piano ambizioso, certamente, nonché propedeutico alla diffusione del fuel-cell, che consentirebbe tuttavia di controllare anche la produzione di energia. L’uovo e la gallina, insomma, come più volte ripetuto dal management di Nikola.
Il ruolo di Fpt
E il ruolo di Fpt? Per nulla secondario, stando alle parole di Annalisa Stupenengo, responsabile powertrain di Cnh, incalzata a questo proposito durante la conferenza stampa. L’avvento dell’idrogeno non cambia la strategia di Fpt Industrial, impegnata da tempo nello sviluppo di propulsori alimentati da fonti alternative (il gas naturale, per esempio). La sinergia con Nikola, anzi, contribuisce a raggiungere prima gli obiettivi del gruppo. Senza, per questo, trascurare la ricerca sui motori più tradizionali.