KEY25 è alle porte
KEY25 sarà la consacrazione della vocazione all'efficientamento energetico e alla mobilità elettrica. Focus sui porti e sull'idrogeno
Rimini è affrancata dall’immagine esclusiva di quinta scenica felliniana e santuario della movida estiva. IEG ha promosso il quartiere fieristico a luogo di marketplace e networking. Dal 5 al 7 marzo va in scena KEY25, cresciuta del 20% sia in termini di espositori che di volumi. Le circa 200 aziende espositrici del 2022 sono più che quadruplicate. Chiediamo a Christian Previati, Exhibition Manager di KEY, se quella che fu Key Energy è diventata grande.
L’efficientamento energetico in scena al KEY25
«L’evento è sempre più coerente al progetto iniziale. Il driver primario è l’elettrificazione dei consumi, inteso come efficientamento energetico di tutte le aree economiche. KEY25 si concentra, per esempio, sulla mobilità elettrica, seppure con un approccio non integralista, mentre i carburanti sintetici rimangono un tema di Ecomondo. A KEY trattiamo la molecola solo in riferimento all’idrogeno, che, come vettore, si inserisce come un semplice tassello nel più ampio puzzle dell’efficientamento energetico e non solo in riferimento al trasporto pesante, che è un focus di IBE ed Ecomondo».
Come vi approcciate all’idrogeno?
«Abbiamo attivato una collaborazione con Hannover Fairs International GmbH (HFI), filiale italiana di Deutsche Messe AG, con cui co-organizziamo l’area di KEY dedicata all’idrogeno. Il loro supporto è prezioso per garantire un approccio più internazionale e di servizio ai visitatori. L’idrogeno è una delle tecnologie da mettere in campo per progredire nella transizione, insieme a quei combustibili, come ammoniaca e metanolo, che si affiancano all’idrogeno puro nei settori hard to abate. Oltre, a questo, abbiamo introdotto un focus sui porti declinato sui temi energetici. L’iniziativa si chiama Su.port – Sustainable Ports for Energy Transition: i porti sono hub strategici per le rinnovabili, inseriti nei contesti urbani e con delle banchine da elettrificare (vedi il cold ironing). La decarbonizzazione portuale si ottiene anche intervenendo sulla erogazione di energia per il mantenimento della nave in rada. Per questo dedicheremo una giornata alla elettrificazione delle banchine portuali coinvolgendo un partner esterno molto competente in materia di shipping».
E per il resto?
«Ci occupiamo di biogas all’interno del settore dedicato all’efficienza energetica, che coinvolge la cogenerazione. La produzione del biometano rimane, invece, un tema di Ecomondo. La cogenerazione sta vivendo una fase di calma. I segnali che riceviamo ci suggeriscono una predilezione per altre soluzioni, su tutte il solare termico per applicazioni industriali. Questa tecnologia gode di ottima salute, nonostante i cambiamenti normativi. Due anni fa era trainato dal residenziale, per via del superbonus. Quanto allo storage, il settore è in crescita vertiginosa e per questo a KEY25 occupa due padiglioni. Va bene anche l’eolico, che abbraccia l’orizzonte lontano, ma plausibile, dell’offshore».
Nel 2026 è confermato il DPE?
«Sarà una fiera molto più varia, che si occuperà dell’intero sistema di gestione della trasmissione di rete (tralicci, trasformatori, alternatori, centraline, regolazione, con un approccio più predittivo, digitalizzazione, etc)».