Kohler e gli alternativi
La strada di Kohler verso gli alternativi ci è spiegata da Nicola Scinicariello, con la consueta franchezza e chiarezza
Per dipingere un affresco dell’universo Kohler, sul numero di Maggio, ci siamo affidati a Gianluca Paini e Nino De Giglio. Abbiamo pensato a un’integrazione dal sapore più futuribile, in sostanza una ricognizione dei cosiddetti alternativi. Chi, dunque, meglio di Nicola Scinicariello, per abbozzare le linee guida dell’ingegneria di Reggio Emilia e spingerci in una riflessione ad ampio raggio.
Kohler e gli alternativi significa anche elettrico?
Abbiamo intrapreso la strada dell’elettrificazione e stiamo investitendo nella definizione dei prodotti, nel segno di una strategia ben precisa. Ci sono alcuni fattori da seguire con attenzione e che imprimeranno un’accelerazione in un senso o nell’altro, come l’evoluzione della legislazione, per esempio il cosiddetto Stage VI e altre normative per la riduzione della CO2, che si iscrivono in un arco temporale di un lustro, oltre alle disponibilità sul mercatodi nuovi tipi di carburante da una parte e i sistemi elettrici dall’altra. Inoltre è da considerare l’impatto (e l’imprevedibilità, in qualche modo) della longa manusdella pubblica amministrazione, in forma di possibili incentivi e limitazioni di utilizzo, che definiscono il perimetro ambientale in cui le macchine si possono muovere.
Una riflessione sull’idrogeno?
L’idrogeno non è disponibile in natura ed ha un costo di produzione rilevante e particolarmente energivoro. Puntare sulle fuel cell o su motori ad idrogeno investendo sulla produzione dell’idrogeno, francamente allo stato attuale non avrebbe senso. Ne ha eccome se l’idrogeno lo si usa come veicolo di energia. Bisognerebbe a quel punto allargare lo sguardo ad altri carburanti, utili per la gestione di fonti di energia di recupero o non continuativa (caso classico della produzione elettrica da eolico, solare, maree o altro). L’idrogeno manifesta due piani di criticità, uno tecnico ed uno economico. Col recovery plan si presenta l’opportunità di immettere capitali nel mercato per rivitalizzare le economie e disegnare strategie future, e non sono certo mancate le manifestazioni di interesse sull’idrogeno.
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