Kohler Ksd. Il piccolo che ragiona da grande
La famiglia Kohler Ksd è il volto nuovo dell'universo motoristico industriale, annunciato martedì 23 novembre. Cilindrata di 1,4 litri, 18,4 kW, fino a 120 Nm, iniezione con precamera e gestione elettronica, per soddisfare i requisiti di compattezza e brillantezza prestazionale
Ksd è il volto nuovo della famiglia Kohler. Con una cilindrata da 1,39 litri (AxC 81×90 millimetri), il dispari di Reggio è investito della missione di sublimare il ricordo dei Focs e dei Chd, piattaforme motoristiche retaggio dell’era Lombardini. Ksd è la sigla programmatica: Kohler small displacement.
Con il Ksd Kohler rilancia mezzo litro sotto il Kdi
Sulle potenze inferiori a 100 chilowatt Kohler è storicamente fortissima, in un segmento dove incontra ‘pezzi grossi’, a dispetto delle dimensioni, come i membri delle famiglie giapponesi, Kubota e Yanmar, e le europee Deutz e Perkins. Un tempo era derby con Vm Motori, attualmente assorbita dal fabbisogno automotive della capofila Stellantis. La canna del Ksd è stata associata a un sistema d’iniezione che rilancia la precamera, che consente di contenere a 260 bar le pressioni d’iniezione, rigorosamente in salsa elettronica. Il mix di iniezione indiretta e controllo elettronico permette di massimizzare le prestazioni del motore in ogni condizione, anche ad alta quota. Limita la caduta di velocità, alimenta la coppia ai bassi regimi e non produce fumo nero visibile.
Potenza (è) coppia
È plafonato sotto la soglia dei 19 chilowatt, per scartare l’anabolizzazione degli ingombri, contropressione indesiderata e ulteriori consumi di liquidi, in una parola, il post-trattamento. Il momento torcente si spinge fino a 120 Newtonmetro. Tre gli allestimenti, aspirato e sovralimentato, con il refrigeratore oppure senza aftercooler. Le sigle rispecchiano fedelmente la nomenclatura: Ksd 1403NA (Natural Aspirated), Ksd 1403 TC (Turbocharged), Ksd 1403 Tca (Turbocharged with aftercooler).
Kohler ha virato verso una soluzione “drop-in”, in cui sia facilmente sostituibile un motore meccanico presente a bordo macchina, con tutte le opzioni disponibili sul lato aspirazione e sul lato scarico, cinghia dell’alternatore è una “stretch Poly-V”, che ha un’autonomia di 2.000 ore. Avendo un’architettura heavy-duty, la trasmissione è a ingranaggi, la ventola è a posizione variabile.
La versione K-Hem è in pancia, e non tarderà a emettere i primi vagiti.