L’intervento di Invitalia a supporto delle strategie di Landi Renzo è l’ultimo aggiornamento della saga del gruppo emiliano. Vi raccontiamo diffusamente di quanto avviene a Cavriago sul numero di POWERTRAIN di Luglio-Agosto. Quest’anno Landi festeggia la settantesima candelina con la benedizione di Invitalia.

Venti milioni di Invitalia per Landi

Ricordiamolo, Invitalia è l’agenzia nazionale per lo sviluppo, di proprietà del Ministero dell’Economia, che al primo febbraio del 2024 ha finanziato 434 contratti di sviluppo, 1.549 start-up e 20.872 piccole e medie imprese. L’intervento di Invitalia consente quell’aumento di capitale che serviva per consolidare la struttura patrimoniale. Il gruppo reggiano ha un piano lungimirante di valorizzazione del metano come risorsa immediatamente spendibile nella diversificazione delle fonti energetiche. Competenze nella infrastruttura e nello stoccaggio del metano che l’azienda reggiana travasa nell’idrogeno, che potrebbe diventare il principale antagonista dei pacchi batteria nella decarbonizzazione.

Prospettive di breve, medio e lungo termine

Landi Invitalia
Il quartier generale Landi Renzo di Cavriago, Reggio Emilia

Altro che obsolescenza, epiteto spesso attribuito ai combustibili gassosi (tanto il metano compresso che il Gpl). A Cavriago, nei paraggi di Reggio Emilia, ci credono, come dimostra il piano d’investimenti e il potenziamento della struttura manageriale. Risale all’anno scorso la presentazione di Annalisa Stupenengo nelle vesti di amministratore delegato e direttore generale di Landi Renzo. E affidiamo proprio a lei il compito di chiarire in poche parole l’orientamento del gruppo in merito alla diversificazione delle fonti. Lo stralcio a seguire proviene dalla storia di copertina di POWERTRAIN Luglio-Agosto.

«In questo momento ripongo grandi aspettative nel biometano. Per quanto riguarda il Gpl, è stato considerato per troppo tempo un combustibile di serie B, perché non si limita a ridurre i costi del consumatore finale. Anche il Gpl fornisce un significativo contributo alla riduzione della CO2. Credo fortemente anche nei combustibili blended. Miscelare l’idrogeno con il biogas o altre tipologie di carburanti alternativi non è più un sogno, ma qualcosa di immediatamente disponibile. Da tempo testiamo i nostri componenti per essere onnivori e l’idrogeno può usare le stesse condotte del biometano. A valle, lo si può dividere alla pompa oppure usarne la miscela. Siamo impegnati nel “blended on board” a livello veicolare, per miscelare due gas direttamente sul veicolo (quello che si definisce Hythane, mix di idrogeno e biometano)».

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