Le microreti Mtu fanno la loro comparsa in ambito agricolo. La partecipazione di Rolls-Royce e del marchio controllato Mtu ad Agritechnica si è orientata su un doppio binario. Accanto alle ultime novità sugli Stage V, si è molto parlato delle cosiddette microreti, strettamente connesse all’implementazione delle energie rinnovabili e a un concetto di filiera corta applicabile anche nell’approvvigionamento energetico.

microreti Mtu
Lo stand Rolls-Royce ad Agritechnica

Microreti Mtu: il sistema di controllo

Queste reti autonome combinano le fonti di energia rinnovabile con le batterie e i generatori a gas o diesel utilizzando un sistema di controllo sviluppato da Rolls-Royce, riducendo così le emissioni di C02nella produzione di energia elettrica. Gli agricoltori non devono quindi dipendere più necessariamente dalla rete pubblica e possono integrare le fonti di energia esistenti, come il fotovoltaico o gli impianti a biogas, con evidenti vantaggi economici.

I MOTORI MTU A 5.500 METRI S.L.M.

«Molti agricoltori dispongono già di grandi impianti fotovoltaici o a biogas e sono quindi perfettamente attrezzati per utilizzare una microrete. Il nostro Mtu EnergyPack, il contenitore per le batterie e un sistema di gestione intelligente dell’energia consentono di utilizzare in modo ottimale le varie fonti energetiche, in termini sia tecnici che di costi», spiega Cordelia Thielitz, Vice Presidente Microgrids di Rolls-Royce.

 

L’esempio delle serre

Le serre necessitano di temperature e luce costanti. Il calore e l’energia elettrica necessari per raggiungere questo obiettivo costituiscono i principali fattori di costo per ogni agricoltore. Ma con la produzione combinata di energia elettrica mediante un impianto fotovoltaico e un generatore Mtu collegato a una batteria e a un controller principale, la serra può funzionare in modo indipendente 24 ore su 24 senza ricorrere alla rete pubblica.

ROLLS-ROYCE SPINGE SULL’ELETTRIFICAZIONE

L’energia elettrica generata dal fotovoltaico e da un modulo di cogenerazione a gas durante il giorno può essere immessa nelle batterie, dove è successivamente disponibile per l’illuminazione delle colture e di altre utenze elettriche. Il calore del modulo Chp viene utilizzato per riscaldare le serre, mentre il CO2 recuperato dalle emissioni di gas di scarico favorisce la crescita delle piante.

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