Lhyfe ha annunciato che i risultati operativi della sua piattaforma pilota per la produzione di idrogeno offshore, Sealhyfe, tornata al molo nel novembre 2023, confermano che gli obiettivi iniziali sono stati raggiunti e consentono un altro passo avanti per l’azienda.

Il progetto Sealhyfe, dotato di un elettrolizzatore da 1 MW fornito da Plug, mirava a dimostrare che la produzione di idrogeno offshore da fonti energetiche rinnovabili è già una realtà. Più specificamente, l’esperimento mirava a: dimostrare la capacità di Lhyfe di gestire un’unità di produzione su scala industriale in un ambiente isolato; dimostrare l’affidabilità della tecnologia di elettrolisi in condizioni ambientali difficili che sono rappresentative delle condizioni operative dei suoi futuri siti offshore su larga scala; fornire un database di dati operativi che possa essere utilizzato per ottimizzare e rendere più affidabili i processi produttivi e per testare le tecnologie impiegate con l’obiettivo di estenderle a siti con capacità dieci volte e poi 100 volte maggiori.

A bordo di Sealhyfe sono stati installati una serie di strumenti di misurazione e raccolta dati per garantire una gestione e un controllo precisi di tutti i parametri dell’unità produttiva da settembre 2022 a novembre 2023, prima in banchina e poi in mare.

Sealhyfe: i risultati dei test dopo 14 mesi di prove

L’esperimento ha confermato la capacità del sistema di gestire la variabilità dell’energia eolica in specifiche condizioni offshore. L’impianto di elettrolisi è stato utilizzato nell’ambito dei test di ricerca previsti, anche alla massima capacità produttiva. Le prestazioni ottenute sono state pari a quelle a terra, confermando l’affidabilità dell’installazione.

Durante l’esperimento, le apparecchiature del sistema di produzione progettate da Lhyfe sono state testate in condizioni estreme per la gestione del movimento della piattaforma, stress ambientale, ecc. In particolare, Sealhyfe ha dovuto affrontare cinque tempeste significative, tra cui Ciaran, che ha spazzato la costa atlantica nell’ottobre 2023, con onde alte oltre 10 metri e venti superiori a 150 km/h. Un’analisi completa del sistema di produzione una volta tornato a terra ha confermato che tutte le attrezzature erano tornate illese e con la capacità produttiva intatta.

Durante l’esperimento, sono stati utilizzati strumenti di misura di bordo e controllati a distanza per identificare modi per ottimizzare l’efficienza e l’affidabilità delle unità di produzione di Lhyfe – compresi i sistemi di sicurezza, l’architettura elettrica, l’automazione, la gestione dei fluidi e delle scorte ecc. – per gli altri suoi progetti.

Nel complesso, il progetto Sealhyfe ha consentito a Lhyfe di sviluppare le proprie competenze nella gestione dei vincoli associati allo sviluppo industriale offshore, grazie in particolare alla sua esperienza nell’integrazione di un impianto offshore isolato su una chiatta galleggiante in mare.

Prossimi passi: il progetto Hope e il rafforzamento dell’onshore

I risultati di questo esperimento sono già stati incorporati nel progetto Hope, che rappresenta la seconda fase delle ambizioni offshore di Lhyfe. Questo progetto, che Lhyfe ha presentato con un consorzio di nove partner, è stato selezionato dalla Commissione Europea per una sovvenzione di 20 milioni di euro nell’ambito del Clean Hydrogen Partnership, insieme a un’ulteriore sovvenzione di 13 milioni di euro da parte del governo belga. Con Hope, Lhyfe e i suoi partner stanno cambiando scala e mirano a commercializzare l’idrogeno verde prodotto offshore. Dal 2026, questo progetto su larga scala senza precedenti (10 MW) sarà in grado di produrre fino a 4 tonnellate al giorno di idrogeno verde in mare, che verrà esportato a terra tramite un gasdotto, quindi compresso e consegnato ai clienti.

Il progetto Sealhyfe garantirà inoltre che i processi di produzione nei siti terrestri di Lhyfe siano affidabili e ottimizzati fin dall’inizio, in modo che possano essere accelerati rapidamente e progressivamente. L’ambizione di Lhyfe è quella di avere una capacità di produzione fino a 22 tonnellate di idrogeno verde al giorno entro la fine del 2024 e fino a 80 tonnellate al giorno entro il 2026.

Matthieu Guesné, fondatore e Ceo di Lhyfe, ha dichiarato: “I risultati positivi dello studio Sealhyfe e le lezioni che abbiamo imparato da esso rappresentano un nuovo importante passo avanti per Lhyfe. Ora possiamo attingere alla nostra esperienza di tre siti onshore e un sito offshore per progettare i nostri prossimi siti di produzione di idrogeno verde. Ciò rafforza la nostra esperienza e la fiducia dei nostri partner e supporta l’intero settore, perché Sealhyfe ha reso la produzione di idrogeno offshore una realtà”.

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