Magni si spinge fino a 46 metri d’altezza. Sulla passerella del Conexpo l’azienda italiana ha sollevato il sipario sul neonato Rth 6.46SH, a ribadire nuovamente la propria vocazione sempre più americana. Magni, infatti, ha inaugurato pochi mesi fa la filiale di Miami. La novità dell’ultimo modello è la possibilità di arrivare a un’altezza di lavoro di 46 metri (la più alta mai raggiunta per un telescopico rotativo, affermano dall’azienda). Inoltre, la portata massima è nell’ordine delle sei tonnellate (2.500 chili alla massima altezza di sollevamento). Insomma, una macchina che si candida a svolgere la parte più dura e complicata del lavoro alle vertiginose altezze raggiunte dai cantieri delle metropoli americane.

Deutz o Mtu in sala macchine di Magni

Come tutti i “fratelli” della gamma Rth, in sala macchine siedono motori Tier IV Final, con marchio Deutz o Mtu. Tra le specifiche dell’Rth 6.46Sh vi è il braccio perforato, che alleggerisce il peso dello stesso. Restano di serie tutti quei comfort di cabina e quegli standard che sono comuni a tutta la gamma: climatizzatore, display touch screen, sistema elettrico in Can Bus, sistema di diagnostica integrata ed impianto idraulico Load sensing a 350 bar. Tre le funzioni svolte: quelle del tipico movimentatore telescopico se equipaggiato con le forche, cestello porta persone se attrezzate con cesta, o gru se equipaggiato con argano o con falcone con argano. In tutta la serie rotativa vengono montate pompe Load sensing a portata variabile (350 bar) a gestione elettronica per i movimenti ed una pompa a cilindrata variabile (450 bar) a gestione elettronica per la trasmissione.

Magni, inizio 2017 a tutta birra

Magni ha aperto il 2017 sdoppiandosi tra vecchio e nuovo continente. In Europa non si è fatto sfuggire l’appuntamento col Samoter di Verona, mentre negli Stati Uniti ha approfittato del Conexpo per presentare la propria fresca novità. Il record d’altezza precedente? I 38,7 metri raggiunti dall’Rth 5.39S, un sollevatore telescopico in grado di portare 2 tonnellate fino al tredicesimo piano. Un primato condiviso con Mtu, sodale della famiglia Magni con la serie d’attacco della piattaforma Stage IV, la serie 1000, che sfodera la cavalleria d’assalto, quella plafonata a 170 chilowatt a 2.200 giri e 900 Newtonmetro nell’arco tra 1.200 e 1.600 giri (le altre potenze erogate sono 100, 129 e 150 chilowatt), forte della sovralimentazione a doppio stadio. Il 5,1 litri ha cassato il filtro antiparticolato, affidando il post-trattamento al doc, per la rarefazione degli idrocarburi incombusti, e la riconversione degli ossidi d’azoto all’scr, in sinergia con l’azione preventiva dell’egr, in versione raffreddata esterna ad alta pressione.

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