Competitività e transizione: il manifesto programmatico di Cgt sulla cogenerazione
Cgt ha organizzato un webinar sulla cogenerazione, incentrato sul ruolo di trampolino che questa tecnologia ha in uno scenario caratterizzato dalla trasformazione energetica. Non a caso, il titolo scelto è stato ‘Cogenerazione come leva competitiva per le aziende e perno per la transizione energetica’. Noi lo abbiamo seguito e abbiamo scritto un articolo pubblicato sul […]
Cgt ha organizzato un webinar sulla cogenerazione, incentrato sul ruolo di trampolino che questa tecnologia ha in uno scenario caratterizzato dalla trasformazione energetica. Non a caso, il titolo scelto è stato ‘Cogenerazione come leva competitiva per le aziende e perno per la transizione energetica’. Noi lo abbiamo seguito e abbiamo scritto un articolo pubblicato sul numero di ottobre di DIESEL. Qui pubblichiamo un estratto, la versione completa si trova a questo link.
Cgt e la cogenerazione: il punto di partenza del Politecnico di Milano
Marco Guiducci, del Politecnico di Milano, ha illustrato scenari e prospettive nel contributo ‘Mercato e modelli di business’, che parte da una prospettiva di efficienza energetica che nel 2019 ha veicolato investimenti per circa 2,6 miliardi di euro. Le tecnologie hardware hanno monopolizzato questo volume di risorse, con 2,4 miliardi. Il resto, circa 196 milioni, è stato appannaggio del digital. Sostanzialmente irrilevanti gli investimenti in infrastrutture nell’ottica della flessibilità tramite i progetti pilota Uvam.
A partire dal 2018 si assiste a una drammatica contrazione degli investimenti, scalati dal 12 percento del 2017 all’1,9 per cento dell’anno scorso, a testimonianza della piena maturità di questo mercato. Le quattro voci che contabilizzano circa i due terzi dei 2.410 milioni spesi nel corso del 2019 sono gli interventi sul processo produttivo (482 milioni), la cogenerazione (390 milioni), i sistemi di combustione efficiente (386 milioni) e l’illuminazione (304 milioni).
Le ragioni dell’emorragia
La cogenerazione recita dunque un ruolo primario, seppure registri una flessione del 13 per cento rispetto al 2018; una forbice che si allarga al 33 per cento nell’ambito dell’ultimo biennio. Quali sono le ragioni alla base di questo decremento, contabilizzabile in un’emorragia di 200 milioni dal 2017? L’entrata in vigore del Decreto Energivori, nel gennaio 2018, che agevola le imprese energivore e ha dilatato il ritorno economico (o payback) degli investimenti.
In sinergia col Decreto Energivori, la diffusione della cogenerazione nell’industria a elevati consumi termici ha stimolato la riduzione delle taglie medie e della conseguente capacità installata. In terza battuta un fenomeno, per così dire, che rivela un’ipoteca psicologica. Il riferimento è alla percezione di alcuni rami dell’industria (e, aggiungiamo noi, di gran parte dell’opinione pubblica) che non identificano la cogenerazione come leva per mitigare il cambiamento climatico.