Mercato Italia 2018
Mercato Italia 2018. Di questo passo una vita non basta Mercato Italia 2018. Nell’Aula ottagonale delle Terme di Diocleziano, ex Planetario (più grande d’ Europa, inaugurato nel 1928), riaperta nel 2017 dopo due anni di restauri, le parole di Marc Aguettaz, Ad di Gipa (Groupement inter professionnel de l’automobile), tolgono immediatamente l’entusiasmo ai partecipanti al […]
Mercato Italia 2018. Di questo passo una vita non basta
Mercato Italia 2018. Nell’Aula ottagonale delle Terme di Diocleziano, ex Planetario (più grande d’ Europa, inaugurato nel 1928), riaperta nel 2017 dopo due anni di restauri, le parole di Marc Aguettaz, Ad di Gipa (Groupement inter professionnel de l’automobile), tolgono immediatamente l’entusiasmo ai partecipanti al tradizionale appuntamento di fine anno dell’Unrae, l’associazione dei costruttori esteri: «Agli attuali ritmi di immatricolazione, servirebbero diciassette anni per il rinnovo totale del parco circolante(663.500 veicoli). Per farlo in dieci anni, bisognerebbe passare a circa 42 mila nuove immatricolazioni all’ anno, che diventano 84 mila per svecchiarlo in cinque anni».
UNO SGUARDO AL MERCATO ITALIANO DEI RICAMBI
Bisognerebbe raddoppiare le immatricolazioni. Facile a dirsi
Ancora più impietosa l’analisi sull’età media dei veicoli: «Oggi è di 13 anni ma, se si continuasse con gli attuali ritmi di sostituzione, tra quindici anni sarebbe di 11,9. Si scenderebbe a 8,5 anni nel 2029 col piano decennale e a 5 anni nel 2024 col piano quinquennale. Ma se ci volessero vent’anni, alla fine l’età media salirebbe a più di quindici anni».
Detto che Franco Fenoglio, Presidente Unrae veicoli industriali, ha gelato la platea con l’inciso «non ci sono elementi che consentano di andare oltre una previsione di calo del mercato nel 2019 pari al 10 per cento rispetto al 2018», il più abbordabile dei piani di sostituzione, quello decennale, porterebbe l’Italia quasi ai livelli di Francia e Gran Bretagna, che viaggiano sui 50 mila nuovi veicoli l’anno, mentre quello fantascientifico dei cinque anni ci vedrebbe battagliare con i tedeschi, che dominano l’Europa dall’alto dei loro novanta e passa mila veicoli nuovi all’anno.
Alla luce di questi numeri, dunque, anche il caldamente richiesto ma non ancora confermato stanziamento nella Legge di Bilancio 2019 di 50 milioni per l’autotrasporto assume la valenza di acqua fresca. Nell’ipotesi definita più percorribile del piano decennale di sostituzione, risulterebbe infatti un contributo di poco superiore ai mille euro per ogni veicolo nuovo immatricolato.
Ma la misura di quanto al Governo giallo-verde interessi il settore dell’autotrasporto sta, forse meglio che in qualunque altro commento, nelle parole del neo Presidente dell’Anfia (l’Associazione italiana dei costruttori), Paolo Scudieri, che il 4 dicembre scorso ha detto: «A malincuore stiamo assistendo al depotenziamento di misure importanti come l’iperammortamento e addirittura alla perdita del superammortamento e del credito d’imposta per ricerca e innovazione, strumenti che riteniamo fondamentali per il rilancio del settore industriale».
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