Merlo continua a parlare francese. Quello del paese transalpino rimane il primo mercato di esportazione per l’impresa specializzata in sollevatori telescopici. L’azienda ha recentemente diramato, in occasione del Sima parigino, il proprio bilancio 2016. Un documento dal profilo largamente positivo: il gruppo Merlo durante l’anno passato è cresciuto del 7,4 per cento rispetto al 2015. La Francia detiene il 23,5 per cento del fatturato complessivo, e ha visto nel 2016 un aumento del 7 per cento.

Sollevatori telescopici in tutto il mondo

Se la Francia rimane il principale sbocco per i sollevatori italiani (del resto il 90 per cento della produzione Merlo valica i confini della penisola per entrare in circolazione nei mercati di tutto il mondo), il Regno Unito conserva la seconda posizione, con il 17,3 per cento delle vendite del gruppo. La Germania si piazza al terzo posto. Merlo resta leader nelle vendite di sollevatori telescopici in ben sei paesi: Germania, Belgio, Canada, Finlandia, Italia e Svezia. In totale sono 60 i Paesi in cui opera l’azienda, attraverso 600 concessionari in tutto il mondo.

Merlo crea occupazione

Non solo le macchine vendute, ma anche il numero dei collaboratori ha fatto un discreto salto in avanti nel 2016. Da 1044, gli assunti sono passati a 1168: un incremento di oltre il 10 per cento. Il motivo? L’evoluzione della sede di produzione, giunta ad occupare un totale di 300mila metri quadrati. Vi approdano ogni anno più di 40mila tonnellate di acciaio, pronte ad uscire naturalmente trasformate.

La gamma Tre emme al Sima

Come di consuetudine, Merlo continua a investire l’8 per cento del proprio fatturato in Ricerca e sviluppo. Tra i progetti del gruppo vi è l’implementazione di una nuova linea di produzione automatizzata di telai, con sistemi innovativi e inediti di assemblaggio, saldatura e lavorazione. Gli obiettivi? Ottimizzare i tempi di produzione, rafforzare il controllo della qualità e mantenere la produzione ben piantata in quel di Cuneo. La presentazione della nuova linea Tre emme, al Sima 2017, è l’ultimo tassello nell’evoluzione produttiva dell’azienda fondata nel 1964 da Amilcare e Natalina Merlo.

In primo piano

Diesel of the Year 2025. Apoteosi Hyundai

L’astro coreano si riflette anche sul Diesel of the Year, dopo avere lanciato la Corea del Sud nell’empireo delle nazioni che contano, il cinema nell’antologia d’essai, il K-pop nella playlist degli adolescenti di tutto il mondo. L’edizione 2025 è appannaggio dei DX di Hyundai, 4 e 6 cilindri modula...

Articoli correlati