Mild Hybrid: l’arma segreta dei coreani
Mild Hybrid: il diesel la fa ancora da padrone in Italia Il Mild Hybrid sembra essere la via. A sentire i soloni del mondo automotive i motori a gasolio sarebbero il passato, il vero futuro sarebbe solo elettrico. Poi, però, guardi le statistiche di vendita del marzo 2019 e scopri che in Italia le auto […]
Mild Hybrid: il diesel la fa ancora da padrone in Italia
Il Mild Hybrid sembra essere la via. A sentire i soloni del mondo automotive i motori a gasolio sarebbero il passato, il vero futuro sarebbe solo elettrico. Poi, però, guardi le statistiche di vendita del marzo 2019 e scopri che in Italia le auto diesel rappresentano tuttora poco più del 45 per cento del mercato, prima motorizzazione sul podio con 87.800 immatricolazioni, davanti a 80.150 vetture a benzina e ben 621 full electric…
E l’Italia non è un caso eccezionale. Ecco perché i tecnici della sede tedesca di Hyundai si sono già da tempo rimboccati le maniche e, vista l’ottima riuscita della versione mild hybrid del suv Tucson associata al motore a gasolio a due litri da 136 kW, hanno scelto di ampliare la gamma con il richiestissimo millesei CRDi da 100 kW. Perché il futuro è il futuro. Ma ai clienti che si presentano in concessionaria qualcosa bisogna pur vendere, magari proprio oggi.
Caratteristiche principali
Il sistema mild hybrid a 48V utilizzato da Hyundai, che vale al suv Tucson l’immatricolazione come ibrido e di conseguenza tutti i benefici del caso, si basa su tre elementi cardine: la batteria a 48V prima di tutto, un accumulatore a ioni polimeri di litio da 0,46 kWh inserito al di sotto del vano bagagli. Il cuore è poi rappresentato dal dispositivo Mhsg, ovvero il motogeneratore collegato tramite cinghia all’albero motore del turbodiesel 4 cilindri 1.591 cc con emissioni Euro6d da 100 kW e 320 Nm di coppia massima.
Motogeneratore in grado di erogare 12 kW di potenza e 55 Nm di coppia. Ultimo elemento, il controller-convertitore Ldc (Low Voltage DC/DC) che, tra le funzioni secondarie, può “uscire” a 12V stabilizzando il circuito generale del suv Hyundai. Ulteriore dettaglio, sempre marketing oriented, la possibilità di optare sia per la versione manuale sia per una trasmissione Dct a doppia frizione con 7 rapporti.
Risultato: consumi ed emissioni ridotte fino all’11 per cento secondo i cicli Nedc grazie sia al recupero di energia in frenata sia al supporto al diesel nelle fasi a più basso numero di giri, senza rinunciare ai vantaggi tipici dei propulsori a gasolio nella marcia autostradale a velocità costante. Tant’è che dal centro sviluppo di Namyang in Corea, la casa madre fa sapere che la nuova catena cinematica mild hybrid a 48V potrebbe presto trovare applicazione anche su altri modelli della gamma Hyundai. Stay tuned, i coreani hanno una marcia in più.