È ufficiale: l’Unione Europea ha accolto le richieste per la moratoria dei motori di transizione anche nel range tra 56 e 129 chilowatt. Notizia nell’aria, attesa da diverso tempo e arrivata quasi in extremis. Riportiamo alcuni stralci della risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 10 giugno 2021.

La richiesta di moratoria tra 56 e 129 chilowatt è legge

Articolo 1
L’articolo 58 del regolamento (UE) 2016/1628 è così modificato:

  1. al paragrafo 5 è aggiunto il comma seguente:”Per i motori di tutte le sottocategorie per i quali la data di cui all’allegato III per l’immissione sul mercato dei motori della fase V è il 1° gennaio 2020, a eccezione dei motori di cui al secondo comma e al terzo comma, il periodo di transizione è prorogato di nove mesi e il periodo di 18 mesi di cui al primo comma è prorogato di sei mesi.”;
  2. al paragrafo 7 è aggiunta la lettera seguente:

“e) 33 mesi a decorrere dalla data applicabile all’immissione sul mercato dei motori di cui all’allegato III, nel caso di cui al paragrafo 5, sesto comma.”.

moratoria 56-129 chilowatt

La voce del Cema

Le associazioni industriali europee che rappresentano i produttori di macchine agricole, i concessionari e gli appaltatori, vale a dire Cema, Climmar e Ceettar, accolgono con grande favore il sostegno ricevuto dalla Commissione europea, dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione europea per affrontare la pandemia attraverso misure straordinarie. L’industria aveva sollecitato congiuntamente le istituzioni europee a integrare il regolamento (UE) 2020/1040 – che ha giustamente modificato gli aspetti più urgenti del regolamento Stage V lo scorso anno – e ad affrontare anche le macchine dotate di motori di transizione tra 56kW e 130kW (costruite fino al 31/12/2019).

Commentando il voto, il segretario generale della Cema Jérôme Bandry ha detto: «Le nostre industrie continuano ad affrontare le interruzioni della catena di approvvigionamento e della produzione causate dalla seconda e terza ondata del Covid-19. Ma per garantire la resilienza della nostra catena agroalimentare, gli agricoltori e gli appaltatori hanno bisogno delle macchine con motori di transizione tra 56kW e 130kW, pianificate e prodotte prima della pandemia. Posticipando leggermente le scadenze si evita che i motori di transizione non possano più essere montati nelle macchine in tempo e vengano quindi rottamati».

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