Quanto ci si scanna in materia di inquinanti allo scarico e di approssimazione nella valutazione dell’impatto ambientale, che ha fatto la fortuna dell’espressione “well-to-wheels”. Senza dimenticare che il paradigma della scrupolosità si arricchisce del “well-to-tank” e del “tank-to-wheels”. Sul banco degli imputati finisce principalmente lui, l’endotermico, messo alla sbarra nella primigenia alimentazione a diesel, senza peraltro risparmiare il gas metano. C’è poi chi contesta sonoramente anche l’auspicata palingenesi dei bio-carburanti, Hvo in testa. Reale fattibilità, opportunismo della politica, inefficienza (guai poi a parlare ad alcuni dell’opzione idrogeno!), le beghe dell’infrastruttura, la ghigliottina dei costi. A pie’ sospinto compare un fattore ostativo e si apre un nuovo fronte polemico. Eppure, quasi tutti giurano e spergiurano che non esiste il “game changer”. Bene, quindi, alla prova dei fatti, come sarà il motore del futuro? Noi lo abbiamo tratteggiato in forma ironica, all’interno del video che trovate qui (poco più di cinque minuti di visione) per conferire leggerezza a un tema sul quale non si gioca solo il benessere ambientale. L’incubo della recessione permanente e dello sfaldamento dell’industria automobilistica e meccatronica europea assume le fattezze di un Dragone.

Il motore del 2000

«Il motore del 2000», cantava Lucio Dalla, che noi abbiamo ripreso parzialmente nel video: «Sarà bello e lucente. Sarà veloce e silenzioso. Sarà un motore delicato. Avrà lo scarico calibrato». Quella canzone ha mezzo secolo alle spalle, e il 2000 è ormai il passato. Non è invece passato di moda il motore, che ha un presente e un futuro. Come esplicitiamo verso l’epilogo del video: «Le sorti dell’elettrico e dell’idrogeno sono legate ai sussidi. La via maestra nei prossimi 15 anni è tracciata dall’endotermico, purché prosegua nella implementazione dell’efficienza».

Il motore del del futuro sarà quello del 2040?

Sì, perché quindici a partire da oggi ci conducono proprio al 2040. Cifra simbolica, anche se non evocativa come quel distopico 2050, così saturo di aspettative. L’idrogeno ridurrà la forbice di costo con i combustibili fossili, come auspicato dall’Inflation Reduction Act, a Donald piacendo? Uscirà mai dal cilindro il timido coniglio che renderà meno energivora la produzione dell’Hvo e moltiplicherà le biomasse per il biometano? Le microcentrali nucleari di seste, settima, decima generazione come panacea per approvvigionare i pacchi batterie al litio-fosfato?

Intanto, se vi va, ascoltate quanto vi raccontiamo, quasi in forma di filastrocca.

In primo piano

Articoli correlati

Hive Energy e la prima Green Hydrogen Valley a Ferrara

Dopo aver lanciato con successo l’Hydrogen Valley di Mantova, aggiudicandosi il massimo dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, lo sviluppatore di progetti ad energia rinnovabile Hive Energy ha confermato i piani per lo sviluppo di una seconda Hydrogen Valley a Ferrara.

Valtra Q 305, la prova in campo [VIDEO]

I nostri colleghi di TRATTORI ha avuto l’occasione di provare uno dei primissimi modelli arrivati in Italia della nuova serie Q, la punta di diamante dell’offerta Valtra nel campo delle alte potenze. Il motore è un sei cilindri Agco Power 74 Lftn-D5, rigorosamente Stage V, da 7,4 litri. Ecco il vide...