Il gruppo Msc si è inserito prepotentemente nella querelle Wärtsilä. Il risultato? Emerge dalle parole di Gianluigi Aponte, fondatore e proprietario di Mediterranean Shipping Company: «Abbiamo raggiunto un accordo. Wärtsilä ha chiuso uno stabilimento che produceva motori e ha licenziato 300 persone. Noi riprendiamo le 300 persone e creiamo una fabbrica di carri ferroviari per le merci».

Msc in luogo di Wärtsilä significa rilancio occupazionale ma si chiude l’era definitivamente della Grandi Motori Trieste

Correva l’anno 1997 quando Wärtsilä completò l’acquisizione della Grandi Motori Trieste. L’entità motoristica giuliana era scaturita dall’accordo tra Fiat Grandi Motori e l’Iri. Un crogiolo di competere al servizio della cantieristica di Monfalcone e Trieste. Da Fincantieri a Wärtsilä, il passaggio sembrava propedeutico alla internazionalizzazione. Inizialmente, il plesso produttivo assorbì la realizzazione di motori Sulzer e della stessa Wärtsilä. Poi la crisi. Appena un mese fa la multinazionale finlandese aveva rifiutato le proposte dei sindacati. La sopravvivenza dello stabilimento sembrava appeso all’effetto doping degli ammortizzatori sociali. Infine, la svolta.

La strategia di Aponte nell’ottica dell’intermodalità

Mcs Wärtsilä

Secondo quanto riportato da il Sole 24ore si tratta della riconversione per la produzione «di mezzi particolari che permettono di trasportare più carico», Aponte dixit. Quella di Wärtsilä a Trieste «è una bella struttura che, peraltro, ci serve». Il gruppo Msc controlla, tra l’altro, Medway, impresa ferroviaria presente in Italia e in diversi Paesi europei, e l’azienda logistica MedLog. L’armatore ha recentemente acquisito il 50% di Italo Nuovo Trasporto Viaggiatori ha dunque un nuovo azionista di maggioranza, con il fondo americano Global Infrastructure Partners al 35%. L’imprenditore di origini campane, residente in Svizzera, aveva manifestato interesse anche all’acquisizione di ITA Airways.

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