MTA apre un nuovo centro di Ricerca & Sviluppo a Torino
Il nuovo centro di Ricerca & Sviluppo di MTA, già operativo, impiegherà a regime circa 25 ingegneri dedicati allo sviluppo di componentistica elettrica ed elettronica, con un focus particolare su prodotti quali OBC (On Board Charger) e DC/DC converter destinati a veicoli ibridi ed elettrici, per applicazioni auto, truck e heavy duty.
MTA, multinazionale che opera nel settore globale dell’automotive attraverso due divisioni – Elettrica ed Elettronica – annuncia l’apertura di un nuovo centro di Ricerca & Sviluppo a Torino in zona Mirafiori. La scelta di MTA è ricaduta sulla città piemontese che vanta la presenza del Politecnico, una delle università internazionali più prestigiose nella formazione di ingegneri, e una profonda cultura in ambito automotive.
Il nuovo centro di Ricerca & Sviluppo di MTA, già operativo, impiegherà a regime circa 25 ingegneri dedicati allo sviluppo di componentistica elettrica ed elettronica, con un focus particolare su prodotti quali OBC (On Board Charger) e DC/DC converter destinati a veicoli ibridi ed elettrici, per applicazioni auto, truck e heavy duty. Il nuovo centro ospiterà anche un laboratorio con banchi prova e strumentazione all’avanguardia per consentire l’esecuzione in autonomia di test sui componenti per l’elettronica di potenza qui sviluppati.
Antonio Falchetti, Executive Director di MTA, così si pronuncia in merito: “L’apertura del centro di Ricerca & Sviluppo di Torino, che va ad affiancare i diversi centri di R&S che abbiamo già operativi in varie regioni a livello globale, è un’ulteriore dimostrazione dell’essenza della nostra azienda, costantemente proiettata all’innovazione tecnologica. Contiamo, inoltre, come già avviene con il Politecnico di Milano, di instaurare un rapporto di proficuo scambio di know-how con il Politecnico di Torino, un’eccellenza per tutto il mondo automotive. Il centro ci consentirà quindi di supportare ancora meglio i costruttori di veicoli, con un’offerta sempre più articolata e tecnologicamente avanzata per le esigenze della nuova mobilità”, conclude Falchetti.
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