MTU ibrido marino. Abbiamo pubblicato qui la prima parte dell’intervista che ci hanno concesso al salone di Cannes Daniel Ramoli, Senior Manager Sales Marine, e Tobias Kohl, Senior Manager Application Center Marine, a proposito dell’Mtu ibrido marino. Vi proponiamo qui la seconda parte della chiacchierata, che parte da un concetto chiave come l’elettrificazione e si dipana sullo stato di salute dei cari ‘vecchi’ motori diesel.

LA PRIMA PARTE DELL’INTERVISTA A DANIEL RAMOLI E TOBIAS KOHL

Parola chiave: elettrificazione

È una parola chiave, e l’elettrificazione si accompagna alla connettività. Quindi tutti i sistemi sono più complessi che in passato. E tutto ciò deve essere assistito dalla sede centrale, offrendo supporto sia al proprietario che ai tecnici con una soluzione facile da utilizzare. Di conseguenza non ci concentriamo esclusivamente su motore e trasmissione ma sul sistema completo, controllo remoto, automazione sul ponte, controllo delle batterie e di altri componenti elettrici.

IL SIMPOSIO SULLA POWER GENERATION DI MTU

E come sta il ‘nostro’ diesel?

Per quanto riguarda il motore la tecnologia è molto avanzata, più o meno tutti i costruttori condividono le stesse soluzioni, quindi differenziarsi sotto questo aspetto è molto difficile, specialmente quando si tratta di post-trattamento, più o meno tutti siamo allo stesso livello. Quindi, per quanto riguarda la nostra strategia, diciamo che vogliamo ampliare il raggio della fornitura mediante una rete di sistemi e servizi aggiuntivi, in grado di offrire vero valore aggiunto. Differenziazione è la parola d’ordine. Vogliamo differenziarci dagli altri e farlo dal solo lato motore è oggi difficile. Ad esempio, fino a 10 – 15 anni fa gli aspetti più importanti erano potenza elevate e velocità sostenute, tuttora abbiamo clienti che li richiedono e continuiamo ad investire molto anche nell’aspetto prestazionale. Tuttavia, nel frattempo si è affermata la tendenza al downsizing, e i clienti non cercano più la massima potenza e richiedono pacchetti propulsivi integrati e smart. L’attenzione è anche verso altri aspetti, come vibrazioni e rumore, ottimizzazione del rendimento del motore, tutte caratteristiche garantite dai nostri motori, ed è in questi aspetti che risiede la possibilità di differenziarsi, insieme all’eccellenza del servizio e alla proposta di sistemi intelligenti o integrati, come l’ibrido.

Rolls-Royce e le trasmissioni ibridi. Con la Pti

Mtu ibrido marino. Ragionando di downsizing e integrazione

Avete citato la tendenza al downsizing…

Consideriamo il downsizing una tendenza molto importante. Naturalmente questo comporta un comfort notevolmente maggiore a bordo, dal momento che è generalmente considerato più rilassante navigare in modo più tranquillo con la propulsione full electric. In questo senso è interessante il punto di vista dei cantieri navali. Anche loro si stanno orientando verso la differenziazione, e sono particolarmente interessati all’innovazione. Tuttavia, sappiamo che questa industria è ancora molto conservatrice, e nessuno vuole ‘fare da cavia’. Tutti esigono sistemi molto affidabili, che coincide con il nostro obiettivo: proporre soluzioni di serie, certificate e supportate ovunque da un’assistenza adeguata.

 Si ragionava di integrazione.

Ci sono diversi aspetti da considerare. Naturalmente abbiamo concorrenti che seguono una strategia molto simile alla nostra. Altri concorrenti hanno un ecosistema molto efficace, sono molto innovativi, offrono con l’Ips una soluzione alternativa ai nostri motori. Tuttavia, ciò che facciamo è basato sui nostri motori, cerchiamo di implementare ulteriori vantaggi che ancora non sono disponibili sul mercato. Un sistema ibrido, per esempio, che ancora non è disponibile per certe classi di imbarcazioni e gamme di potenza. E ovviamente giochiamo su più tavoli. Volvo Penta è forte nella gamma di potenza per imbarcazioni fino a 15/20 metri, noi siamo orientati a un range superiore, e ognuno sta più o meno proteggendo il suo segmento. Non tutti, per esempio, vogliono mettere quattro motori in uno scafo, cosa che peraltro comporta anche degli svantaggi in termini di integrazione a bordo. L’integrazione è un concetto che va oltre alla semplice propulsione. Mtu beneficia del fatto di occuparsi di integrazione da decenni, in diversi settori, da quello militare agli yacht di grandi dimensioni, con competenze sviluppate in house. La sfida nel settore navale è rendere queste soluzioni appetibili in termini di costi, peso e dimensioni. L’obiettivo è avere soluzioni compatte, affidabili, modulari e supportate da una rete di assistenza mondiale.

Mtu M96 2000 ibrido

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