Ngv Powertrain, la conversione a gas passa dalla via Emilia
Non poteva che nascere sulla via Emilia Ngv Powertrain, e precisamente a Reggio Emilia, per iniziativa di Luca Iori e David Caponi e con il contributo di 4e-Consulting. Ed è proprio a David Caponi che ci siamo rivolti per scrivere la carta d’identità di un progetto estremamente ambizioso. Un’idea, per così dire, glocal, che impasta […]
Non poteva che nascere sulla via Emilia Ngv Powertrain, e precisamente a Reggio Emilia, per iniziativa di Luca Iori e David Caponi e con il contributo di 4e-Consulting. Ed è proprio a David Caponi che ci siamo rivolti per scrivere la carta d’identità di un progetto estremamente ambizioso. Un’idea, per così dire, glocal, che impasta il dialetto che fu di Adelmo Lombardini e di Ligabue, con una autentica torre di Babele. Vi proponiamo un estratto dell’intervista completa, che trovate a pagina 18 di DIESEL Marzo.
Ci racconta l’idea Ngv Powertrain?
Facciamo un salto indietro nel tempo. Ngv ha salde radici a Reggio Emilia. A partire dagli Anni 90 è stata suddivisa in due entità distinte: Ngv Bus – concessionaria di Man, Solaris, Van Hool e di alcune applicazioni di Daf – e Ngv Gas; quest’ultima ha preso spunto da esperienze precedenti risalenti agli Anni 70 e si è occupata essenzialmente di repowering.
Come tradisce il nome, si ragiona di ri-motorizzazioni a gas naturale…
Esattamente. L’azienda si occupava della trasformazione di veicoli circolanti con motore diesel – autobus e camion – in veicoli a carburanti alternativi, come il gas metano.
Ngv Gas, operando a livello mondiale, risultava attraente principalmente per questioni di costo; secondariamente, per la riduzione delle emissioni allo scarico. La paternità e i grandi meriti di questa missione sono da ascrivere al mio socio, Luca Iori, e a suo padre.
Perché è stato a tutti gli effetti un modus operandi innovativo.
Senza ombra di dubbio. A Reggio Emilia si allestiva un dimostratore prototipale, a partire da un motore diesel inviato dal cliente, che quindi veniva smontato e trasformato a gas naturale in officina. Il propulsore era successivamente corredato di manualistica e schede tecniche nella lingua madre del cliente. Completate le operazioni propedeutiche di sviluppo, il personale di Ngv Gas si recava in loco a insegnare alle maestranze le procedure di trasformazione. Per farvi un esempio, in questo modo, negli stabilimenti indiani sono stati trasformati circa 20mila autobus della Ashok Leyland.
Una specie di ‘flying doctor’?
Sì, ‘flying doctor’, ma in un’accezione diversa. Potremmo definirli ‘flying teacher’. Una grande soddisfazione dei clienti derivava dal fatto che essi, di fatto, importassero know-how e producessero localmente. Ngv Gas, dal canto suo, è così rimasta di piccole dimensioni, perché bastavano team ridotti di persone con queste competenze, itineranti per il mondo, senza doversi dotare di linee di produzione, che richiedono gli ingenti capitali tipici del nostro settore.