Oerlikon. Andrea Serra e le novità di Eima 2018
Benvenuto all’Eima. Novità da parte di Oerlikon? Rispetto ad Agritechnica il ‘core’ della novità presentata ad Hannover è lo stesso. Il Css a livello concettuale non è cambiato, ciò che si è nel frattempo evoluta è la fase applicativa. Abbiamo infatti ‘trovato casa’ a questa innovazione, con la collaborazione di un cliente pilota, che per […]
Benvenuto all’Eima. Novità da parte di Oerlikon?
Rispetto ad Agritechnica il ‘core’ della novità presentata ad Hannover è lo stesso. Il Css a livello concettuale non è cambiato, ciò che si è nel frattempo evoluta è la fase applicativa. Abbiamo infatti ‘trovato casa’ a questa innovazione, con la collaborazione di un cliente pilota, che per il momento non posso citare. Si tratta di un OEM di primaria importanza del settore agricolo, che si è dimostrato molto interessato ai vantaggi tecnici ed economici del Css.
Oerlikon per gli agricoltori
Stiamo parlando di un trattore?
Esattamente, stiamo proprio facendo riferimento ad un trattore e stiamo al momento costruendo prototipi che verranno testati all’inizio del 2019.
Può ricostruire brevemente la storia dell’applicazione?
È un sincronizzatore intercambiabile con la versione standard di sincronizzatori taglia 90 già in commercio che all’interno dello stesso ingombro garantisce prestazioni superiori.
Gli aspetti di maggior rilievo sono la power density, che assicura migliori prestazioni a parità di dimensioni, questo grazie a superfici di attrito interno più grandi che permettono di “stressare” maggiormente il materiale d’attrito senza compromettere la sua durata nel tempo e ottenendo prestazioni migliori a livello di tempi di cambio marcia, elemento innovativo che è stato apprezzato.
L’altra novità riguarda il sistema di attivazione di lunga durata che ha uno sviluppo tangenziale a differenza dei classici sistemi di attivazione dallo sviluppo radiale nel sincronizzatore; questo permette di avere durate elevate perché la nuova forma studiata permette uno stress comparabile a quello sopportabile dai migliori attivatori integrati in commercio (si arriva ad un milione di cicli di cambiate senza rotture), avendo ingombri radiali molto più bassi, permettendo di installare il sincronizzatore su alberi più grandi. Questo fa aumentare il campo di utilizzo, grazie ad un custom fit più ideale per l’utilizzatore.
Senza forzare l’anonimato dell’applicazione, cosa può aggiungere a quanto detto?
Che è un trattore alto di gamma e siamo in fase molto embrionale dello sviluppo. Verso l’inizio dell’anno prossimo verranno costruiti i muletti di queste trasmissioni, per essere testate. Avremo quindi presto i primi risultati che determineranno il proseguimento dello sviluppo di questa nuova applicazione.
Oltre al Css?
Un altro progetto riguarda il sincronizzatore a triplo cono, con tre superfici di attrito. Dal punto di vista dell’architettura interna è il più classico, nel senso che non presenta attivatore tangenziale, la novità risiede nell’introduzione di un triplo cono nel mondo delle macchine agricole.
Un approccio mai esplorato da nessuno in precedenza. Abbiamo convertito su una macchina operatrice una tecnologia, quella del sincronizzatore triplo cono, normalmente utilizzata sulle vetture ad alta potenza (vetture sportive).
Oerlikon e i sincronizzatori
Il driver è sempre quello: garantire performance soddisfacenti preservando dimensioni contenute. Il sincronizzatore ha una taglia similare a quella del 90 (in verità è leggermente più grande: diametro 118): il triplo cono ci permette di coniugare la compattezza delle dimensioni e prestazioni elevate. La necessità di potenza rappresenta comunque un’esigenza rilevante anche nel mondo delle macchine agricole. Necessità dovuta alla sempre più elevata scarsità di spazio al di sotto del cofano.
Anche in questo caso stiamo parlando di un nuovo progetto?
Sì, anche in questo caso di un progetto in fase embrionale che troverà probabilmente applicazione negli stessi ambiti del Css.
Quale sarà il periodo di incubazione e sviluppo?
Per una produzione massiccia potrebbero servire ancora due o tre anni di sperimentazione. Lo sviluppo di queste innovazioni, tuttavia, è sempre supportato dai nostri clienti, che sono player primari nel settore, nonostante stiamo comunque parlando di un mercato maturo, a differenza ad esempio degli ibridi e degli elettrici.
Il sincronizzatore alla fine è un dispositivo meccanico che deve essere in grado di svolgere un certo compito in modo ripetuto. L’obiettivo è far svolgere questo compito sempre meglio e con costi sempre più contenuti. Quindi un campo con ristrette opportunità di innovazione. Quelle che introduciamo possono essere viste come ottimizzazioni, però necessarie per rispondere alle richieste di compattezza e prestazioni.
DANA E OERLIKON, PRONTE A LAVORARE INSIEME