2023: Mi chiamo Perkins e risolvo problemi
Perkins si è raccontata il 12 settembre 2023 allo Shard di Londra. Serie 2600, ibridi, batterie, progetto Coeus per combustibili alternativi
Era il 12 di settembre del 2023, ci siamo incontrati con quelli di Perkins al 32° piano dell’Oblix, presso the Shard. Nel più alto edificio di Londra Perkins ha radunato la stampa di settore per fare capire cosa intende per risolvere i problemi degli Oem.
Come Perkins vuole guidare il cambiamento dal 2023 in avanti
È Jason Kern, direttore global marketing e channel development, a inquadrare le ragioni della nostra presenza: «Come guidare il cambiamento?». La risposta risiede nelle due parole chiave emerse durante i diversi interventi: le leve devono essere i concetti di smart e di integrazione. Ci sono altre due parole, in realtà, pronunciate da Matt Coleman, product director, per identificare la traiettoria di Peterborough nella babele della decarbonizzazione: «l’esploratore agile». Lo sappiamo, e lo abbiamo visto nel corso dell’ultimo anno, prima al bauma Monaco, poi al Conexpo a Las Vegas, l’esplorazione di Perkins avviene principalmente su tre direttrici: le batterie, l’ibridizzazione e l’ottimizzazione dei parametri termodinamici.
Con le batterie
Nel breve periodo la risposta di Perkins alle richieste degli installatori è quella di diversificare le risposte, all’interno di un processo che progressivamente conduce all’elettrificazione. In questa direzione le intenzioni sono quelle di fornire soluzioni elettrificate per l’intera catena cinematica: «Non solo le batterie, possiamo fornire motori elettrici, inverter, sistemi e soluzioni di ricarica». Le batterie agli ioni di litio sono disponibili nelle versioni a 48, 300 e 600 volt, con un approccio modulare e sistemi di telematica proprietari per applicazioni off-road.
Con l’ibridizzazione
A proposito di ibridizzazione, la piattaforma è la 904, accoppiata a un gruppo motore-generatore da 20 chilowatt e alla trasmissione PG115, collegata a una batteria (5,2 kWh e 48 Volt). Una soluzione che scaturisce dalla richiesta di un Oem ed è stata successivamente presentata ad altri costruttori. È prevista una sola centralina elettronica, siglata Ecm, che controlla il motore, il moto-generatore, la batteria e la trasmissione, utilizzando un controllo software basato su un modello in tempo reale per ottimizzare il sistema ed esaminare il flusso di energia.
Con gli alternativi
«Quello che stiamo cercando di ottenere», ci dicono, «è un sistema di alimentazione che abbia le stesse prestazioni a fronte dell’utilizzo di carburanti diversi, che hanno prestazioni diverse». Da questo spunto trae origine il progetto Coeus, che si propone di ottimizzare le sezioni sensibili al delta termico, alle differenti viscosità e alle variazioni in termini prestazionali dei vari combustibili biogenici e sintetici. L’obiettivo dichiarato è quello di semplificare la vita ai piccoli e medi installatori, per fornire un motore “plug&play” capace di digerire, etanolo, metanolo, biometano o idrogeno.
E con i termici
Catalizzatore delle attenzioni dell’ingegneria è stato il 2606J, avvistato in anteprima al Conexpo. Ve ne parleremo diffusamente sulla rivista e in un prossimo post. Vi anticipiamo che le linee guida dell’ingegneria di Perkins e Caterpillar (in giallo sarà sul mercato con la sigla C13D) sono state la versatilità e la compattezza. Al Conexpo abbiamo chiaramente inteso che la densità di potenza, alla massima potenza nominale, ha alzato l’asticella del 10% rispetto al 18 litri con soffiante singolo.