Perkins e gli ibridi. Intervista ad Ajay Prasher (parte 2)
Perkins e gli ibridi. Proseguiamo qui il percorso avviato nelle scorse settimane con la prima parte dell’intervista ad Ajay Prasher, responsabile marketing di prodotto Perkins. Si parla di come il colosso britannico stia affrontando il tema – scottante ma ineludibile – dell’ibridizzazione. Ripartiamo dai vantaggi delle soluzioni sviluppate e proposte dall’azienda di Peterborough. Quali sono […]
Perkins e gli ibridi. Proseguiamo qui il percorso avviato nelle scorse settimane con la prima parte dell’intervista ad Ajay Prasher, responsabile marketing di prodotto Perkins. Si parla di come il colosso britannico stia affrontando il tema – scottante ma ineludibile – dell’ibridizzazione. Ripartiamo dai vantaggi delle soluzioni sviluppate e proposte dall’azienda di Peterborough.
Quali sono i vantaggi dei tre sistemi proposti (ibrido-elettrico, ibrido-meccanico, ibrido-idraulico) rispetto agli ibridi tradizionali?
La maggior parte delle proposte di ibridizzazione mira a intervenire al di fuori del motore, per esempio recuperando e reimpiegando a livello di trasmissione della macchina l’energia cinetica del veicolo. Viceversa, le tecnologie ibride proposte da Perkins semplificano il lavoro degli Oem poiché tutto il recupero, l’immagazzinamento e la restituzione dell’energia avviene all’interno del sistema motore. Per gli Oem, sempre alla ricerca di un contenimento del consumo di carburante o di una riduzione della taglia del motore (per ridurne il costo, la massa e gli ingombri e per fermarsi a prescrizioni meno stringenti in termini di emissioni,ndr) la tecnologia ibrida Perkins offre soluzioni plug and play in grado di semplificare la progettazione e, quindi, il time-to-market.
Quali sono gli impieghi più adatti per l’ibrido elettrico?
L’ibrido elettrico immagazzina l’energia recuperata sotto forma di energia chimica in una batteria. La presenza di una batteria permette di immagazzinare per lungo tempo l’energia recuperata e rilasciarla in modo estremamente controllabile e per periodi estesi.
I macchinari adatti a questa tecnologia vanno dai gruppi elettrogeni ai sollevatori telescopici e ai dumper, tutti caratterizzati da cicli di lavoro piuttosto prevedibili alternati a lunghi periodi di operatività al minimo.
DOVE TUTTO EBBE INIZIO: GLI IBRIDI PERKINS AL BAUMA
Come si ottiene il massimo recupero energetico attraverso il sistema alternatore/generatore?
Nell’ambito dell’ottimizzazione del sistema ibrido, è necessario che la tecnologia di gestione dell’energia sia in grado di garantire che il motore funzioni nel range di funzionamento di massima efficienza. Quando il regime del motore aumenta oltre questo regime ottimale (normalmente piuttosto ristretto), il Power management system recupera l’eventuale energia in eccesso: questa viene restituita ogniqualvolta il carico ecceda la potenza generata in quel medesimo momento dal motore termico.
L’individuazione delle corrette modalità di intervento (passaggio dalla modalità di funzionamento come generatore a quella come motore) viene effettuata di volta in volta sulla base dei dati accumulati da Perkins in questi anni.
Presto pubblicheremo la terza e ultima parte dell’intervista.