Piller e l’accumulo cinetico di energia: un secolo di continuità
Ad essere precisi, sono 110, essendo stata fondata nel 1909 dall’ingegner Anton Piller. Stiamo parlando di Piller, società tedesca di riferimento nel settore degli Ups rotanti che impiega circa 1.000 persone in tutto il mondo e ha il suo quartier generale nella città di Osterode, vicino ad Hannover, e filiali in tutta Europa, in America, […]
Ad essere precisi, sono 110, essendo stata fondata nel 1909 dall’ingegner Anton Piller. Stiamo parlando di Piller, società tedesca di riferimento nel settore degli Ups rotanti che impiega circa 1.000 persone in tutto il mondo e ha il suo quartier generale nella città di Osterode, vicino ad Hannover, e filiali in tutta Europa, in America, in Asia e Oceania.
Gli Ups sono gruppi di continuità che, invece di utilizzare batterie (ma ci sono a catalogo pure quelli) assicurano continuità alla rete accoppiando sapientemente masse rotanti e moto alternatori.
Affidabilità da primato
In questo modo si riesce a garantire, in caso di mancanza di rete, l’alimentazione per un minuto o poco più senza alcuna interruzione. Giusto il tempo per consentire ai gruppi elettrogeni o ad altri sistemi di intervenire.
LA PRIMA EDIZIONE DEL DPE A RIMINI
E lo si fa sfruttando l’energia cinetica (come l’ibrido di Perkins) di masse mantenute in rotazione. L’affidabilità è da primato, sempre superiore al 97-98% come lo è, con un po’ di manutenzione, la durata nel tempo.
Sistemi Piller: il range di potenza
I sistemi offerti spaziano tra i 150 kVA e i 50 MVA, potenze ottenute combinando singole macchine di taglia minore al cui funzionamento sovrintende il Critical power module (Cpm), in una combinazione di modalità di funzionamento pressoché infinita.
E se i 60 secondi non bastano, c’è sempre la possibilità di abbinare un motore diesel, ottenendo la cosiddetta riserva infinita.