C’è il primo escavatore a idrogeno, a marchio Jcb
Jcb ha annunciato lo sviluppo del primo escavatore a idrogeno per il settore delle costruzioni. Il mezzo, da 20 tonnellate e alimentato da una cella a combustibile a idrogeno, è stato sottoposto a rigorosi test presso la cava Jcb per più di 12 mesi. Parlando di idrogeno, questa è la nostra recente (e articolata) inchiesta […]
Jcb ha annunciato lo sviluppo del primo escavatore a idrogeno per il settore delle costruzioni.
Il mezzo, da 20 tonnellate e alimentato da una cella a combustibile a idrogeno, è stato sottoposto a rigorosi test presso la cava Jcb per più di 12 mesi.
Parlando di idrogeno, questa è la nostra recente (e articolata) inchiesta in merito.
«Lo sviluppo del primo escavatore alimentato a idrogeno è un risultato importantissimo verso l’obiettivo di creare un mondo a zero emissioni di carbonio. Nei prossimi mesi Jcb continuerà a sviluppare e perfezionare questa tecnologia. Lo farà con test approfonditi della nostra macchina prototipo, rimanendo all’avanguardia nelle tecnologie sviluppate per costruire un futuro a zero emissioni di carbonio»
Questo quanto dichiarato da Lord Bamford, Presidente di Jcb.
Escavatore a idrogeno Jcb: c’è solo acqua nello scarico
L’energia destinata ad alimentare il prototipo di escavatore Jcb viene generata attraverso una reazione chimica idrogeno/ossigeno all’interno di una cella a combustibile. Questa fornisce la potenza necessaria a far funzionare i motori elettrici.
L’unica emissione allo scarico è costituita da acqua.
Oltre a importanti investimenti sull’elettrico, Jcb è all’avanguardia anche nella tecnologia diesel pulita per soddisfare le normative UE Stage V in materia di emissioni.
Ha quasi azzerato le emissioni più dannose nella sua più recente gamma di motori diesel.
In particolare, secondo il costruttore, l’NOx è sceso del 97%, il particolato del 98% e le emissioni di CO2 sono diminuite di quasi il 50%.
Si rinnova il board di Iea Hydrogen
A proposito di idrogeno, la Iea Hydrogen – che è il più longevo gruppo globale per la collaborazione finalizzata allo sviluppo delle tecnologie legate all’idrogeno, con 31 componenti provenienti da 22 nazioni – ha eletto un nuovo board. Questo resterà in carica per tre anni a partire da giugno 2020.
Presidente del board è stato rieletto Paul Lucchese dell’ente francese Cea (commissariat à l’énergie atomique et aux énergies alternatives).
L’elezione ha coinciso con il lancio del Piano Strategico 2020-2025 focalizzato sulla promozione dell’idrogeno come «facilitatore per un sistema energetico integrato e sostenibile».