SaMoTer Day 2024, le stime per il mercato Italia macchine per costruzioni
Se il 2023 per le macchine per costruzioni è stato un anno di leggera flessione rispetto all’anno precedente (-3,1%, ma il dato potrebbe essere complessivamente rivisto in ottica meno negativa), si è collocato comunque su livelli più elevati del 47% rispetto ai volumi di cinque anni prima, pari a 9mila macchine in più. Molto positivi nel 2023 i risultati per macchine stradali (+31,9%) e macchine in calcestruzzo (8,3 per cento).
Venerdì mattina a Veronafiere, nel corso del SaMoTer Day, in vista della 32ª edizione del Salone internazionale sulle macchine per costruzioni, in programma dal 6 al 9 maggio 2026, è stato presentato il rapporto previsionale per il 2024 sull’andamento del settore macchine per costruzione elaborato da Unacea (Unione nazionale macchine per costruzioni) e da Cer (Centro Europa ricerche). Il report indica un trend in flessione in alcuni dei segmenti del settore, che per l’anno in corso potrebbe seguire un rallentamento fisiologico del ciclo delle costruzioni, che resta comunque nel complesso robusto.
“SaMoTer è l’unica manifestazione italiana che si occupa di macchine per il cantiere e l’edilizia. Nel 2026 avremo delle importanti novità – annuncia Raul Barbieri, direttore commerciale di Veronafiere – nel solco di linee guida consolidate e che coniugano business, innovazione, internazionalità e formazione. La 32ª edizione di SaMoTer presenterà una vera e propria Academy, finalizzata alla formazione tecnica di alta qualità, creando un primo percorso scolastico che vogliono sviluppare nuove competenze. Anche la logistica rappresenterà un elemento di innovazione per SaMoTer, grazie a focus specifici nel settore del trasporto su gomma, che avrà un’area espositiva dedicata”. Confermato il SaMoTer Lab, luogo di collaborazione fra istituzioni e imprese all’insegna dell’innovazione, e il Cantiere Digitale, dove si possono vedere all’opera macchine 4.0 e tecnologie di digital control.
Per l’amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese, che è anche presidente di Aefi (Associazione esposizioni e fiere italiane), le manifestazioni fieristiche sono un veicolo privilegiato per fare business. “I dati ci dicono che le imprese che credono nella partecipazione alle fiere registrano oltre 12 punti di crescita cumulata in più delle vendite e 0,7 punti di marginalità lorda aggiuntivi, rispetto ai competitor; alcuni settori mostrano, addirittura, benefici superiori alla media: la meccanica, rappresentata da SaMoTer, ottiene risultati ancora migliori, grazie appunto alle fiere, mettendo a segno una crescita del 14 per cento”.
Macchine per costruzioni: stime 2024
A livello macroeconomico il 2024 registra tendenze globali in parte contrastanti, descritte da Stefano Fantacone, direttore scientifico del Cer. “Le prospettive di crescita dell’economia globale sono previste in crescita nel biennio 2024-25, anche se restano comunque deboli e con tensioni internazionali che generano incertezza, dalla guerra in Ucraina alla situazione nel Mar Rosso, fino alla competizione economica fra Cina e India nel quadrante asiatico e al rallentamento della Germania – dichiara Fantacone –. Allo stesso tempo, in Italia il Pil dovrebbe crescere dello 0,9% nel 2024, che è una crescita contenuta, ma pur sempre superiore al dato medio pre-Covid”. Anche il sentiment relativo alla fiducia delle imprese di costruzioni, per quanto in calo rispetto al 2023 (da 105,9% a 105%), resta alto, complici le prospettive della staffetta fra Superbonus e Pnrr, il Programma nazionale di resilienza e ripartenza, che nel prossimo biennio (2025-26) dovrebbe registrare un’accelerazione molto marcata, contribuendo al rilancio del settore.
Se il 2023 per le macchine per costruzioni è stato un anno di leggera flessione rispetto all’anno precedente (-3,1%, ma il dato potrebbe essere complessivamente rivisto in ottica meno negativa), si è collocato comunque su livelli più elevati del 47% rispetto ai volumi di cinque anni prima, pari a 9mila macchine in più. Molto positivi nel 2023 i risultati per macchine stradali (+31,9%) e macchine in calcestruzzo (8,3 per cento). Aumento delle vendite anche per i sollevatori telescopici, che hanno messo a segno un +1,8 per cento. Fra le macchine movimentazione terra (-5,3%), performance lusinghiere per apripista (+53%), mini pale compatte (+15,6%) e dumper (+10%), mentre segnano contrazioni rilevanti terne (-20,9%), pale gommate (-12,2%) ed escavatori cingolati (-9 per cento).
“Il 2024 sarà un anno di ulteriore consolidamento – spiega Fantacone – con un rallentamento delle vendite rispetto al punto massimo del 2022, ma sempre molto al di sopra del 2021 e con una previsione del Cer che colloca la dimensione di equilibrio delle vendite fra i 27.500 e le 28.000 unità”. Più in dettaglio, le macchine per costruzione dovrebbero sfiorare le 27.300 unità (-4,9% sul 2023; nel 2022 ne furono vendute 29.613), mentre le macchine movimentazione terra dovrebbero nel 2024 avvicinarsi a 22.700 unità vendute. Giù le vendite dei telescopici a 2.763 unità (-4,8% sul 2023), le macchine stradali (-10,4% sull’anno precedente) e le macchine per calcestruzzo (-3,6% sul 2023).
SaMoTer Day: la sostenibilità al centro
Dalla tavola rotonda moderata dal direttore di Unacea, Luca Nutarelli – alla quale hanno partecipato David Bazzi, amministratore delegato Komatsu Italia Manufactoring, Stefania Casturà, sales marketing manager di Cgt, e Mario Spinelli, amministratore delegato Wirtgen Macchine – è emerso chiaramente il ruolo del fattore sostenibilità, che sarà uno dei driver dell’innovazione e una spinta agli investimenti in futuro. Sotto la lente, infatti, anche se solo per categorie ben definite di prodotti di piccole e medie dimensioni in uso nelle grandi città e prevalentemente in aree dove la sensibilità green è più sentita (Ue e Nord Europa), lo sviluppo di motori elettrici per limitare l’impatto ambientale, ma anche di soluzioni tecnologuche per tagliare le emissioni di CO2.
Sullo sfondo, tuttavia, restano alcuni elementi di incertezza, dai tassi di interesse alle Zes (Zone di economia speciale) delineate per il Centro-Sud dell’Italia fino all’allungamento dei tempi di consegna per fattori esogeni e connessi alle tensioni geopolitiche internazionali. Non mancano, però, segnali di fiducia. “Da tre anni la produzione di materiali bituminosi in Italia si assesta fra i 30 e i 35 milioni di tonnellate, vicino cioè ai 40 milioni di tonnellate, vale a dire il livello pre-crisi del 2008”, puntualizza Spinelli.
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