Al Samoter, in corso a Verona, la digitalizzazione entra a pieno titolo nel settore delle costruzioni e lo fa mettendo a disposizione tecnologie che sono applicabili non solo in cantieri di dimensioni medio-grandi, ma anche in aree di lavoro di minor estensione. Questo è ciò che è emerso durante il primo ciclo di convegni e workshop che si è tenuto durante la fiera. 

Uno dei settori che dimostra di aver recepito l’importanza della digitalizzazione e della sua applicazione a ogni tipologia di cantiere è quello stradale. “Abbiamo sviluppato tecnologie fruibili anche nei cantieri più piccoli”, ha spiegato Luca Iozzi di Leica Geosystem durante il convegno dal titolo “Digitalizzazione e cantieri stradali – Le soluzioni operative”, organizzato da e-construction, piattaforma della Vado e Torno dedicata al settore delle costruzioni.  “Con un unico software è oggi possibile coordinare tutte le macchine all’opera, dallo scavo alla pavimentazione, fino al completamento del progetto”. 

“Con la digitalizzazione vogliamo rispondere alla sfida di incrementare la produttività del settore”, ha sottolineato Cristiano Volz di Topcon. “Dal rilievo alla fresatura, passando per il rifacimento dell’asfalto, abbiamo creato un processo efficiente che si adatta a tutte le realtà”. 

Corrado Bocci di Pavi il compito di delineare i vantaggi del cantiere stradale digitale: “Il cantiere è costantemente connesso con l’ufficio tecnico e pertanto si riducono i costi dell’assistenza in loco. Inoltre, si riducono i materiali di scarto e migliora la qualità della stesa, ma soprattutto si prevengono le contestazioni del committente, poiché il progetto è noto a tutti fin dalle prime fasi”.  

“La digitalizzazione è un’opportunità per migliorare il mondo delle costruzioni e oggi la possono adottare tutte le imprese, dalle più piccole alle più grandi”, ha argomentato Alessandro Chiodin di Spektra. “Si parte con un piano di digitalizzazione e si definiscono gli obiettivi, tra cui non possono mancare la sostenibilità ambientale e quella economica”. 

“Fino a ieri si investiva in tecnologia per aumentare la precisione”, ha concluso Giulio Bacco di Ecovie. “Oggi, visti i margini dei cantieri sempre più esigui, con la digitalizzazione si entra in un criterio di efficienza e trasparenza”. 

Sulla digitalizzazione entra nel merito anche Andrea Bresciani, marketing manager di Cgt, che durante il workshop Le piattaforme digitali per il monitoraggio dell’efficienza da remoto” ha spiegato: “Le tecnologie a bordo macchina, in particolare la telemetria e i servizi da remoto, hanno introdotto una nuova fase di evoluzione del settore construction, perché rendono l’uso delle macchine sicuro, facile e veloce. Inoltre, questi sistemi restituiscono dati relativi alla produttività, all’utilizzo, ai costi e allo stato di manutenzione, il che permette il controllo da remoto delle singole macchine, di tutta la flotta o, addirittura, di tutto il cantiere. Grazie alla digitalizzazione l’operatore e l’imprenditore possono dimenticarsi della gestione delle macchine, perché ci pensa, da remoto, la control tower, ossia un team di tecnici basato nei nostri uffici”. 

Di digitalizzazione ha parlato anche Valentina Neri, sales manager di Kiwitron, durante l’evento “Ridurre gli incidenti in cantiere: le soluzioni più tecnologiche per l’ausilio alla sicurezza”, la quale ha fatto il punto sui radar non selettivi, sui tag per pedoni da indossare nelle aree di interazione uomo-macchina, sui dispositivi anticollisione e sui sistemi di zooning che, tramite antenne, possono intervenire sulle macchine e rallentarle in caso di necessità. “Con un unico cloud gestiamo macchine diverse di marchi differenti. Le nostre tecnologie, che possono essere installate su tutti i mezzi di qualsiasi costruttore, rendono le macchine intelligenti e migliorano i comportamenti virtuosi degli operatori, senza però interferire con la loro autonomia”.

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