Scania, 9 litri e 350 cavalli per i gatti delle nevi giapponesi di Ohara
Dove gli altri non arrivano… ci pensa Scania. Il Grifone di neve se n’è intende. La capacità di affrontare le intemperie, alle latitudini scandinave di Södertälje viene “succhiata col latte materno”, citando Montaigne. Ecco che, quando la nipponica Ohara Corporation ha deciso dopo vent’anni di ammodernare la sua gamma di gatti delle nevi, accompagnando le performance con […]
Dove gli altri non arrivano… ci pensa Scania. Il Grifone di neve se n’è intende. La capacità di affrontare le intemperie, alle latitudini scandinave di Södertälje viene “succhiata col latte materno”, citando Montaigne. Ecco che, quando la nipponica Ohara Corporation ha deciso dopo vent’anni di ammodernare la sua gamma di gatti delle nevi, accompagnando le performance con la volontà di ridurre emissioni e rumorosità, la scelta è caduta sul costruttore svedese. I nuovi mezzi sono stati immessi sul mercato a partire da novembre.
Scania e Ohara, insieme non da oggi
Il tandem Ohara – Scania non è una novità. Già in passato l’azienda nipponica, che nei veicoli a prova di neve uno dei suoi principali prodotti, ha utilizzato motori firmati dal Grifone su veicoli da esplorazione nell’Artico dove avevano dovuto affrontare condizioni climatiche estreme. Ora, Ohara ha deciso di rimodellare i suoi gatti delle nevi di gamma media attorno al motore Scania 9 litri da 257,3 chilowatt. Esso abbina una coppia elevata con basse emissioni gassose e sonore. I cinque cilindri del propulsore sono in grado di toccare la coppia massima di 1.790 Nm al regime di 1.200 giri. I 257,3 chilowatt di potenza massima sono a disposizione su tutta la porzione di contagiri che va da 1.500 a 2.100 giri. Tra i pregi del motore in questione vi è il design compatto, che non richiede filtro antiparticolato. Dopo quasi due anni di stretta collaborazione, il risultato è una macchina meno rumorosa, più veloce e più stabile rispetto ai modelli precedenti. È più leggera rispetto ai modelli europei e ha una lamina posteriore che aiuta la salita lungo le strette piste giapponesi ed a spianare mucchi di ghiaccio. A differenza di altre cabine, l’operatore si siede nel mezzo della cabina su un sedile ribassato che facilita l’uscita.
Focus sul rispetto delle normative
A rendere più complicata tutta la faccenda vi è il fatto che in Giappone la neve deve essere trattata con particolare delicatezza. Le piste da sci si trovano ad altitudini inferiori rispetto a quelle presenti in Europa o negli Stati Uniti e, in conseguenza di ciò, la neve risulta più umida e farinosa. La qualità dell’aria si mantiene pura grazie ad una legislazione sulle emissioni, varata nel 2015, fra le più stringenti al mondo. «Le nuove leggi giapponesi in materia ambientale hanno portato ad un innalzamento dell’asticella in materia di emissioni» afferma Minoru Baba, Assistente capo del reparto Vehicle Design della Ohara Corporation. «Abbiamo preso in considerazione numerosi produttori di motori. Abbiamo visto che i motori Scania rispettavano gli standard europei, molto simili a quelli in vigore in Giappone, e che erano in grado di lavorare nei climi invernali».