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Schaeffler si è presentata alla kermesse di Monaco con quanto può servire per l’oggi e il domani. Cosa intendiamo? Che ce n’è per tutti i gusti, compresi i cuscinetti volventi e i sensori a basso attrito. I temi caldi sono però quelli scritti in maiuscolo sull’agenda della decarbonizzazione.

Al bauma con un bel corredo elettrico


I motori elettrici griffati Schaeffler coprono tutte le gamme di tensione comuni fino a 800 V, per una potenza massima continua di 300 kW. Nota bene, nonostante l’impronta stradale della tecnologia del gruppo tedesco sia naturalmente comunicante con l’off-highway, in questo caso si tratta di applicazioni espressamente concepite per le macchine movimento terra. Un punto chiave dello stand Schaeffler sono i motori elettrici con una velocità massima di 10.500 giri e una potenza continua di 219 kW. I motori raffreddati a olio dichiarano un tasso di efficienza superiore al 97%. Gli attuatori lineari elettromeccanici modulari sono applicabili sia alle funzioni operative che al funzionamento automatizzato di flap e cofani motore. La serie copre forze nominali da 1,5 a 150 kN e campi di corsa da 300 a 2.000 mm ed è progettata per piccoli escavatori, pale gommate e piattaforme di lavoro mobili, tra le altre applicazioni.
Abbiamo citato in apertura i cuscinetti volventi a basso attrito di Schaeffler, che includono una linea cuscinetti a rulli conici con contatto del bordino ottimizzato e una struttura superficiale della pista ulteriormente migliorata, rispetto alla precedente generazione. Secondo i tecnici di Schaeffler, consentono risparmi significativi nei motori idraulici e nelle pompe di applicazioni come le pale gommate, e non solo. Su 1.000 macchine edili, hanno stimato in potenziale di risparmio annuo di circa 26.000 MWh con 8 ore di funzionamento.

E l’idrogeno verde? Per Schaeffler non è una chimera

 Schaeffler
L’elettrolizzatore di Schaeffler

Restiamo in Germania e trasferiamoci a nord. Non è tempo di Agritechnica, ma di Hannover Messe, dove Schaeffler ha presentato un elettrolizzatore con potenze fino a 1 megawatt, nonché stack di celle a combustibile e piastre bipolari con l’innovativo rivestimento Enertect. Secondo Florian Windisch, responsabile della business unit Idrogeno, «la produzione su scala industriale di idrogeno verde è fondamentale. In Schaeffler, ci concentriamo sull’intera catena del valore dell’idrogeno – dalla produzione tramite elettrolisi all’utilizzo dell’idrogeno nelle celle a combustibile». L’elettrolizzatore è in grado di produrre circa 450 chilogrammi di idrogeno al giorno. La gamma di prodotti Schaeffler comprende stack di elettrolizzatori a membrana a scambio protonico (PEM) con potenze scalabili da 50 kW a 1 MW. Gli elettrolizzatori più piccoli sono disponibili anche senza membrane. Anche nel caso degli stack, la chiave di lettura della fruibilità è la densità di potenza. Lo stack di celle a combustibile di Schaeffler, con un peso inferiore a 0,5 kg/kW, è dotato di un sistema di rivestimento delle piastre bipolari predisposto per la personalizzazione. I rivestimenti Enertect sono privi di metalli preziosi e utilizzabili sia negli elettrolizzatori che nei sistemi di celle a combustibile. Il rivestimento riduce l’impronta di CO2 della piastra bipolare di oltre il 75% e aumenta significativamente l’efficienza sia delle celle a combustibile che degli elettrolizzatori.

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