Doveva essere un anno, comunque, di crescita il 2020 per il settore delle costruzioni in Italia. Poi, tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo, sappiamo come tutto sia drammaticamente cambiato per via della pandemia tuttora in corso. Le stime elaborate dall’Osservatorio SaMoTer-Prometeia di dicembre, infatti, prevedevano un anno di crescita in termini di investimenti, sebbene a un ritmo leggermente inferiore rispetto a un 2019 che si era chiuso più che bene.

Lo stesso destino del SaMoTer è stato intaccato dal virus: il salone internazionale delle macchine per costruzioni, infatti, è stato rimandato dalla fine di marzo alla fine di ottobre.

I numeri del settore delle costruzioni in Italia nel 2019

Più in dettaglio, nel 2018 il valore complessivo del settore in Italia aveva superato i 139 miliardi di euro, mentre il 2019 si era chiuso con un ulteriore incremento del 3,3 percento, pari a circa 4,5 miliardi di euro: numeri destinati ad aumentare anche nel biennio successivo, con una crescita prevista di 2,5 miliardi nel 2020 (+1,8 percento) e di 2,4 miliardi nel 2021 (+1,7 percento).

Ragionando sull’anno passato (è utile analizzare quello che è successo anche nell’ottica dell’attesa e inevitabile ripresa del mercato che seguirà la fine del lockdown), dopo una forte crescita nei primi tre mesi del 2019, il mercato ha assistito a un ripiegamento nel secondo trimestre e a un successivo, modesto, recupero nel terzo(+0,2 percento), grazie in particolare al settore residenziale.

UNO SGUARDO AL SETTORE DELLE COSTRUZIONI IN ITALIA

Edilizia residenziale e pubblica amministrazione

A sostenere l’edilizia residenziale, in particolare, sono soprattutto gli investimenti per il rinnovo del patrimonio abitativo, legati alle esigenze di riqualificazione, oltre che ai vantaggi derivanti dagli incentivi fiscali. Meno incisiva la componente delle nuove abitazioni.

Segnali di ripresa, rispetto al passato, sono arrivati anche dalla spesa in conto capitale della pubblica amministrazione, con un riavvio degli investimenti delle amministrazioni locali, che possono beneficiare delle nuove regole di finanza pubblica, a partire dallo sblocco degli avanzi di bilancio per la realizzazione di opere pubbliche.

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