Si muove (poco) il mercato trattori in Europa nel 2019
Il mercato trattori in Europa fa segnare un piccolo ma deciso passo avanti, con una crescita stimabile attorno al 5 percento per quanto riguarda le vendite riferite al 2019. Secondo i dati forniti dal Cema, il Consorzio europeo dei costruttori di macchine agricole, sono 191.587 i ‘veicoli’ registrati in Europa. Di questi, i trattori […]
Il mercato trattori in Europa fa segnare un piccolo ma deciso passo avanti, con una crescita stimabile attorno al 5 percento per quanto riguarda le vendite riferite al 2019.
Secondo i dati forniti dal Cema, il Consorzio europeo dei costruttori di macchine agricole, sono 191.587 i ‘veicoli’ registrati in Europa. Di questi, i trattori veri e propri sono 154.321, mentre la restante parte è composta da telehandler, pale gommate agricole, transporter, quad e così via.
IL CONCEPT KUBOTA. IMMAGINANDO IL TRATTORE DEL FUTURO
Mercato trattori in Europa: i vari paesi
Restando sui soli trattori agricoli, due terzi del mercato continentale è in mano a cinque paesi che sono, nell’ordine, Francia, Germania, Italia, UK e Spagna.
La Francia cresce del 3,9 percento (che diventa un più 26 percento se si considerano i soli trattori agricoli, escludendo i mezzi da garden). Più 5 per cento per la Germania, più 0,7 per cento per l’Italia, più 7 per cento per la Spagna e più 2 per cento per il Regno Unito.
Aumenti consistenti si sono poi registrati in Portogallo, Austria, Croazia, Serbia, Montenegro, Lussemburgo, Danimarca e Bosnia Erzegovina, mentre cali piuttosto rilevanti hanno riguardato Slovacchia, Grecia, Lituania e Islanda.
Un ‘disclaimer’ è d’obbligo
Va considerato che ogni singola nazione scatta una fotografia del proprio mercato secondo regole e criteri di rilevazione propri. C’è chi inserisce nel conteggio i telescopici o i trattori per il garden e chi, invece, solo i trattori puri. Chi considera come soglia minima i 50 cavalli e chi si spinge in basso fino ai 30 o ancora meno.
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La mancanza di uniformità, e in alcuni casi anche di piena trasparenza sulle procedure statistiche di rilevazione, sconsiglia (vivamente) di fare paragoni incrociati tra Stati, specie per quanto riguarda le quote mercato.