Skf e la ricerca. Ci trasferiamo in Olanda
Skf è una di quelle entità che nel mondo della driveline compare più o meno ovunque, ma in modo ‘discreto’. E non ci riferiamo solamente a cuscinetti, meccatronica e lubrificazione. Per esplicitare questa presenza ci appoggiamo al loro house organ, InFocus. Ci troviamo a Göteborg, che ai lettori di Dieselweb evoca istintivamente il ricordo di […]
Skf è una di quelle entità che nel mondo della driveline compare più o meno ovunque, ma in modo ‘discreto’. E non ci riferiamo solamente a cuscinetti, meccatronica e lubrificazione. Per esplicitare questa presenza ci appoggiamo al loro house organ, InFocus. Ci troviamo a Göteborg, che ai lettori di Dieselweb evoca istintivamente il ricordo di Volvo Penta. L’11 gennaio il Consiglio di Amministrazione di AB Skf ha nominato Rickard Gustafson nuovo Presidente e Ceo.
Skf e la ricerca. Dalla Svezia ai Paesi Bassi
Adesso trasferiamoci in Olanda, presso il centro di ricerca e sviluppo. Ci informano che “Il centro di Ricerca & Sviluppo globale di Skf si è appena trasferito in un nuovissimo laboratorio all’avanguardia a Houten, in Olanda. È un melting pot di scienze, in cui i ricercatori Skf – lavorando in sinergia e velocemente – concentrano i loro sforzi per combattere attrito e usura, guidando progetti orientati al cliente che possano portare allo sviluppo di nuovi prodotti e/o all’ampliamento delle conoscenze sulle applicazioni sempre più impegnative”.
Qui, per esempio, si concepisco dee come questa: come andare oltre i cuscinetti solventi. “Le condizioni tribologiche delle superfici dei fianchi dei denti degli ingranaggi sono simili a quelle delle superfici di contatto dei cuscinetti volventi, ma sono diverse in termini quantitativi. Entrambe le superfici presentano rotolamento/strisciamento (nei cuscinetti lo strisciamento è decisamente ridotto rispetto agli ingranaggi), pressioni elevate (maggiori per i cuscinetti rispetto agli ingranaggi) e rugosità superficiale dello stesso ordine di grandezza dello spessore del film lubrificante. Tutto ciò fa propendere per la possibilità che i metodi di calcolo basati sulla fatica superficiale adottati per le superfici dei cuscinetti volventi possano essere impiegati in modo analogo per le superfici di contatto degli ingranaggi. Un valido esempio in questo senso è il modello dell’affaticamento superficiale di Skf, sviluppato in origine per i cuscinetti volventi e poi adottato per gli ingranaggi”.
Condition monitoring. Skf Insight Rail
Lo zampino di Skf appare anche sulle rotaie, con il sistema di controllo Skf Insight Rail. “L’applicazione del condition monitoring nel campo ferroviario è particolarmente impegnativa poiché il materiale rotabile è soggetto a urti e vibrazioni di forte intensità. L’accettazione di questa tecnologia da parte dell’industria ferroviaria «dipende in larga misura dalla capacità del prodotto di soddisfare requisiti di robustezza e facilità di installazione e impiego. Introdurre nell’applicazione ferroviaria un prodotto preesistente semplicemente non è un’opzione praticabile», afferma Ivan Rochford, railway condition monitoring manager for Europe di Skf”.