Socoges al lavoro per il diporto
Socoges guarda avanti tra imbarcazioni commerciali e dedicate allo svago (degli altri) Monopoli e il porto, un’associazione evocativa di pescherecci, turismo, proiezione mediterranea, biomasse. Non a caso è il nido di Socoges, che del biogas e degli scafi commerciali ha fatto una missione. Ma la nautica, in casa Socoges, non significa più solo e comunque […]
Socoges guarda avanti tra imbarcazioni commerciali e dedicate allo svago (degli altri)
Monopoli e il porto, un’associazione evocativa di pescherecci, turismo, proiezione mediterranea, biomasse. Non a caso è il nido di Socoges, che del biogas e degli scafi commerciali ha fatto una missione. Ma la nautica, in casa Socoges, non significa più solo e comunque applicazioni commerciali, il diporto è il presente e sarà, plausibilmente, sempre più il futuro. Cosa ci sia nel futuro di Socoges lo abbiamo chiesto direttamente a loro. Ci ha risposto l’amministratore delegato, Enzo Galanto.
L’ibrido è il futuro. Abbiamo familiarità con questa applicazione ed è sul tavolo della discussione con alcuni potenziali clienti. Si tratta di un prodotto in evoluzione, che si affaccia a una platea sempre più vasta, e diventerà lo standard, soprattutto in aree delicate come Venezia, e il trasporto fluviale a Parigi, dove ci attendiamo una stretta sulle emissioni. Doosan sta sviluppando un’applicazione a gas, che dal punto di vista tecnico non dà alcun problema; gli scogli sono omologazioni e certificazioni, la sicurezza a bordo e lo stoccaggio, l’approvvigionamento del combustibile.
PER SAPERNE DI PIU’ SU SOCOGES ED IL SETTORE MARINO
Sulle pagine di Diesel abbiamo presentato in anteprima l’U140, che vedrà la luce il prossimo anno. A quali applicazioni si rivolgerà?
L’U140, che uscirà nel 2020, avrà una potenza bilanciata sulle esigenze del mercato. Nel diporto la fascia di potenza tra 100 e 300 cavalli è in chiara ripresa. Sulla scorta dell’U125 si rivolgerà a battelli e pilotine fino a 6 metri e a tender, spesso accoppiati a idrogetti.
Quali richieste ricevete dal mercato? Il diporto vive un periodo di brillantezza. È in ripresa anche il segmento al di sotto degli 80 piedi?
Certamente, è in ripresa, senza però inseguire il miraggio di un nuovo Eldorado. Hyundai si sta attrezzando per agganciare questa ripresa, sviluppando altre motorizzazioni. Il 13 litri serie L si è segmentata col 700 cavalli, che si aggiunge al 500 e al 600. In questa prima fase stiamo ragionando di rimotorizzazioni, nel breve potrebbe trovare spazio nel primo equipaggiamento. Hyundai Seasall è nata otto anni fa, Socoges è stato il primo distributore, in mercati strategici come Italia e Francia, e forniamo ai coreani diversi input. E’ in fase di sviluppo la serie G, 6,8 litri common rail.
Quanto sono pronti gli armatori ad accettare le sollecitazioni alle propulsioni alternative?
Registriamo una maggior apertura nei confronti delle propulsioni alternative, anche se dipende dagli armatori. Ibrido e gas naturale, tecnologie testate. L’aspetto da analizzare è il rapporto qualità/prezzo. In questo caso hanno un ruolo fondamentale le normative e la riduzione dei costi. Gli armatori più lungimiranti ragionano anche in termini di riduzione dei costi carburante e di diversificazione. I clienti ci richiedono uno scrupoloso approccio tecnico-formativo-documentale.
Da quali eventi fieristici avete ultimamente tratto i segnali più stimolanti? Come vi ponete di fronte all’edizione del Salone di Venezia che si terrà all’Arsenale? Genova 2019?
Abbiamo partecipato al Salone di Venezia col concessionario di zona MotorDiesel, in ragione della specificità del mercato lagunare. Abbiamo esposto l’S270 e il CM, la serie di Mitsubishi meccanici marinizzata da Crafstman sia per applicazioni diportistiche che professionali, che possono vantare un ottimo rapporto qualità-prezzo. Il marinizzatore olandese sviluppa i 16, 27 e 42 cavalli su base Mitsubishi, il 65 e il 80 cavalli su base Hyundai, tutti quanti con invertitore. In questi giorni (ndr: metà di giugno) stiamo valutando se fare ritorno a Genova, dopo alcuni anni di assenza, anche in considerazione della percezione di ripresa del mercato.
Passando alla Francia, in marzo abbiamo esposto al Navexpo di Lorient, per le applicazioni professionali, e per il diporto ad Arcachon, in aprile. Saremo a Cannes, al Grand Pavois di La Rochelle e al Nautic di Parigi. La Francia ha un calendario di eventi fieristici più fitto dell’Italia, e sono appuntamenti che funzionano.
Hyundai collabora con Mercury per il piede poppiero. Pensate di proporre un pacchetto completo?
Quella tra Mercury e Seasall è una collaborazione diretta, per offrire al mercato una soluzione integrata. Seasall dispone di altre applicazioni, con waterjet e invertitore (linea d’asse), questo ultimi quasi tutti con l’angolato di Zf e di Tecnodrive. Socoges spesso adatta anche altre tipologie di piedi per assecondare le richieste del cliente.
Dici Corea e pensi a Samsung. Hyundai potrebbe attingere a un canale privilegiato per l’elettrificazione? In quali modalità potrebbe trovare applicazione nel diporto?
Sono scenari proiettati nel futuro e assolutamente plausibili. Sicuramente Hyundai è stata tra le prime aziende a investire sull’elettrificazione, la Corea in generale è all’avanguardia tecnologica in questo campo. Nell’immediato futuro, a cavallo tra 2019 e 2020, avremo qualcosa di concreto da proporre al mercato.
Come si traduce nella vostra proposta la sinergia tra Doosan e Psi?
Doosan Psi hanno posto in essere una joint-venture paritetica. Il motore è su base Doosan, completato dal sistema gestione d’iniezione Psi. Si tratta di una soluzione orientata principalmente all’oil&gas.
Rumore, cruccio di ogni armatore. Qual è la ricetta di Socoges per ridurre vibrazioni e impatto acustico?
Hyundai Seasall è un marchio apprezzato per la sobrietà dei consumi e per la robustezza del monoblocco (a Venezia un motore ha fatto 22mila ore di moto). In ragione della robustezza anche vibrazioni e rumore sono ammortizzati al massimo. Il V6 è motore molto equilibrato, di derivazione automotive, che per vocazione riduce le vibrazioni sul nascere.
Per segmentare l’offerta nel diporto, potreste estendere la gamma dei gruppi al di sotto degli 88 kVA? Come si articola attualmente la vostra offerta nella generazione a bordo?
Per gli ausiliari di bordo proponiamo la macchina completa, compresi i calcoli vibrotorsionali, le certificazioni, etc. La nostra proposta spazia da 88 a 700 kVA, e ci rivolgiamo principalmente a un target professionale, dall’utilizzo più continuo. Toremar, nella tratta dalla Toscana alla Sardegna, ha scelto Doosan, Socoges garantisce il pacchetto finito, comprensivo di alternatore e quadro. Altre referenze? Tra gli altri, Caronte e MobyCruise Line.
A proposito degli invertitori?
Da quasi 30 anni siamo il distributore per l’Italia di Dong-I, un marchio coreano che ha una forte sinergia con Doosan e con Seasall. Anche in questo caso ci rivolgiamo alle applicazioni professionali.