Se per i trattori la trazione elettrica potrebbe rappresentare in futuro una delle soluzioni per abbattere le emissioni, per quanto riguarda i sollevatori telescopici è già il presente. Tutti i principali costruttori hanno a listino o sono in procinto di introdurre in commercio uno o più modelli a batteria e di nuovi ne stanno arrivando, come visto nelle recenti fiere europee, Agritechnica su tutte. In questa panoramica andremo ad analizzare l’offerta attualmente disponibile e i modelli che sarranno lanciati a breve sul mercato.

Sollevatori telescopici, si parte con Claas

Per i sollevatori telescopici, procedendo in ordine alfabetico tocca a Claas aprire la rassegna, anche se tutti sanno che la gamma di telescopici Scorpion viene realizzata per il costruttore tedesco da Liebherr. Proprio poche settimane fa ad Agritechnica Claas ha presentato il suo primo modello elettrico a batteria, costruito sul telaio del più piccolo dei modelli Scorpion a motore endotermico.

Lo Scorpion 732e utilizza due motori elettrici indipendenti da 90 kW, una batteria modulare da 64 kWh per un utilizzo fino a 4 ore e un caricabatterie di bordo da 22 kW per offrire una potenza di trazione massima di 53 kN e una velocità massima di 30 km/h. Raggiunge un’altezza massima di sollevamento di 6.930 millimetri e ha una portata massima di 3.200 chili. Le dimensioni sono quelle dell’omologo modello endotermico, quindi non propriamente compatte, con una larghezza di 2.380 millimetri e un’altezza di 2.465.

Dieci

Dopo il lancio dell’Agri Farmer Hybrid, mosso dall’innovativo motore ibrido dieselelettrico Kubota, Dieci fa un altro deciso passo verso la sostenibilità col nuovo Mini Agri-e, sollevatore telescopico di dimensioni compatte full electric, dotato di un pacco batteria espandibile in ogni momento, anche in after market, per adattare le caratteristiche della macchina in base alle esigenze operative e ottimizzare così costi ed efficienza.

Il Mini Agri-e può in pratica essere equipaggiato con una o due batterie al litio inseribili in base alle necessità, anche sul cantiere di lavoro, per una potenza massima fino a 44 kWh sufficienti per un’intera giornata di lavoro con una singola ricarica. L’altezza massima di sollevamento è di 5.680 millimetri e la portata massima è di 2.600 chili.

Faresin

Per i sollevatori telescopici, ad Agritechnica Faresin ha presentato la nuova serie FS Middle, con bracci estensibili che vanno da 7 a 10 metri di altezza con portate da 3,5 a 4 tonnellate. Quattro modelli disponibili in 6 versioni mossi dal 4 cilindri Deutz Stage V con potenze di 75, 102, 115 e 136 cavalli. I modelli elettrici per Faresin non sono infatti una novità. La gamma Full Electric comprende già da tempo il modello compatto 6.26, e addirittura tre modelli Big Range 14.42, 17.40 e 17.45, quindi con altezze di sollevamento fino a 17 metri destinati al settore edile. Le sigle dicono tutto: il 6.26 solleva 2.600 chili a 6 metri, gli altri tre rispettivamente 4.200, 4.000 e 4.500 chili fino a 14 e 17 metri.

Il 6.26 ( 2.600 chili di capacità e 5,9 metri di altezza di sollevamento) è stato il primo sollevatore telescopico Full Electric ad essere prodotto in serie, e funziona grazie a una batteria da 80 V e capacità di 24 kWh, ma è disponibile in optional anche con batterie da 32 o 43 kWh. Dispone di 5 sistemi di ricarica: integrato (standard), integrato rapido, esterno, esterno rapido e esterno trifase, per tempi di ricarica minimi di 3 ore con caricatore integrato rapido e autonomia fino a 10 ore con batteria maggiorata con ciclo interrotto. La trasmissione con motore elettrico da 30 kW permette trasferimenti a velocità massima di 12 km/h, mentre il sistema idraulico si avvale di una pompa a ingranaggi da 80 l/min.

Jcb

In fatto, sollevatori telescopici, Jcb è da tempo impegnato nello sviluppo di soluzioni a impatto zero, e se per le macchine di maggiore potenza ha messo a punto un motore a idrogeno, per i modelli compatti punta decisamente sull’elettrico. A fianco del telescopico 525-60E, modello da 2,5 tonnellate di portata e 6 metri di altezza massima, JCB affianca il piccolo carrello elevatore a braccio telescopico Teletruk 30-19E al quale ora si aggiunge il 35-22E, presentato ad Agritechnica. Alimentato da una batteria agli ioni di litio da 24 kWh, sufficiente per una intera giornata di lavoro, il 525- 60E ha capacità di ricarica da 110 V, 230 V e 415 V ed è compatibile con la ricarica rapida.

Dotato anche di sistema telematico LiveLink che sfrutta la tecnologia satellitare per fornire in tempo reale dati su posizione, prestazioni, utilizzo, sicurezza ed esigenze di manutenzione, dispone di controllo adattativo del carico che impedisce automaticamente il ribaltamento in avanti del mezzo nelle operazioni di movimentazione di carichi pesanti. I teletruk sono azionati invece tramite una batteria al piombo-acido heavy-duty e possono raggiungere l’altezza massima di sollevamento di 4 metri. La capacità di sollevamento massima è rispettivamente di 3.000 e 3.500 chili. Per guadagnare in autonomia, l’accelerazione della macchina può essere ridotta del 10, 20 o 30% agendo su un apposito pulsante ‘eco’ in cabina.

Kramer

Anche Kramer, di fatto ‘braccio’ di John Deere, nel segmento dei sollevatori telescopici ha approfittato di Agritechnica per introdurre a listino il modello compatto KT144e, dotato di una batteria agli ioni di litio da 96 volt e 18 o 28 kWh, che in base all’allestimento consente un’autonomia fino a 4 ore senza ricarica intermedia. Il caricabatterie a bordo da 6 kW consente la ricarica rapida.

Con un’altezza inferiore a 2 metri e una larghezza di poco meno di 1,60 metri, è uno dei modelli meno ingombranti a disposizione, con un carico utile di 1.450 chili e la possibilità di arrivare a 4,3 metri d’altezza. Il sistema idraulico si avvale di una pompa da 42 l/min, mentre la velocità di spostamento può arrivare a 25 km/h.

Manitou

Il costruttore francese Manitou ha scelto Agribex, la fiera belga della meccanizzazione agricola che si è svolta dal 6 al 10 dicembre 2023 a Bruxelles, per l’anteprima del primo sollevatore elettrico del gruppo destinato al mercato agricolo. Si tratta dell’MLT 625e, anch’esso nella categoria dei mezzi compatti con una capacità massima di 2,5 tonnellate e un’altezza massima di 6 metri. La batteria agli oni di litio ha una potenza di 25 kWh e grazie a un caricatore integrato da 9 kW si ricarica in soli tre ore da una presa a 380 V.

La macchina si adatta anche alle infrastrutture elettriche esistenti e può essere ricaricata utilizzando una presa di corrente domestica standard. La durata in modalità standard è di circa 4 ore di utilizzo continuo. Un sistema di rigenerazione si attiva quando si rilascia il pedale dell’acceleratore per recuperare energia durante la decelerazione in modo da aumentare l’autonomia della macchina. Una modalità ‘boost’ disponibile di serie e attivabile con un pulsante sul cruscotto consente movimenti idraulici più veloci e di raggiungere la massima velocità di spostamento (16 km/h) in tempi molto brevi.

Merlo

Tra i tanti modelli esposti ad Agritechnica, Merlo ha presentato anche un concept, per ora solo un esercizio di stile, creato per studiare e sviluppare al meglio la futura gamma elettrica. Si tratta del modello TFe 43.7, dunque derivato dalla gamma Turbofarmer, con capacità di sollevamento che si evince dalla sigla di 4.300 chili e 7 metri di altezza raggiungibile. Nell’attuale listino Merlo sono invece già presenti gli e-Worker, due modelli con pacco batterie al piombo acido a 2 o 4 ruote motrici. Il 25.5-90 a 4 ruote motrici è quello dedicato al settore agricolo, con una portata massima di 2.500 chili e un’altezza massima di 4,8 metri.

La sterzatura dell’e-Worker avviene unicamente sulle ruote posteriori con un angolo di sterzo che arriva fino a 85°, in maniera analoga a quanto avviene nei carrelli elevatori a forche, caratteristica che conferisce una eccezionale manovrabilità. La macchina è allestita con una pompa a ingranaggi elicoidali da 42 l/ min, alimentata da un motore elettrico e comandata da joystick elettronico capacitivo in grado di assicurare fino a tre movimenti simultanei. La velocità massima di trasferimento raggiunge i 25 km/h, e per aumentare l’efficienza della macchina i motori elettrici sulle ruote sono in grado di recuperare l’energia di frenata convertendo l’energia cinetica della macchina in energia elettrica che viene immagazzinata nelle batterie.

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