Se dubiti del futuro dei motori a combustione interna e dei combustibili liquidi sostenibili, non considerare il National Blueprint for Transportation Decarbonization: A Joint Strategy to Transform Transportation stilato dall’amministrazione Biden.

Questo ampio lavoro è il prodotto di un protocollo d’intesa firmato dal Dipartimento dell’Energia, dell’Agenzia per la Protezione Ambientale, dal Dipartimento dell’Edilizia e dello Sviluppo Urbano e dal Dipartimento dei Trasporti americani. Questo protocollo ha chiesto alle agenzie di rilasciare una strategia globale per la decarbonizzazione del settore dei trasporti che aiuterà a guidare le future decisioni politiche, nonché la ricerca, lo sviluppo, la dimostrazione e l’implementazione sia nel settore pubblico che in quello privato.

Il Blueprint è un “approccio dell’intero governo” per affrontare la crisi climatica e raggiungere gli obiettivi del presidente Biden di una rete elettrica pulita al 100% entro il 2035 e zero emissioni nette di carbonio entro il 2050.

Il rapporto di 88 pagine e la scheda informativa di accompagnamento illustrano la visione di come dovrebbe avvenire il processo di costruzione. È incentrato su tre pilastri principali: aumentare la praticità, migliorare l’efficienza e passare a opzioni pulite per il settore dei trasporti, che in questo caso include anche motori e attrezzature fuoristrada.

Viene posta così tanta enfasi sull’elettrificazione che le altre importanti opzioni per la decarbonizzazione spesso vengono trascurate, vale a dire l’idrogeno e i carburanti sostenibili.

I carburanti sostenibili hanno un ruolo importante da svolgere in questa visione del futuro dei nostri trasporti. Dovrebbero essere significativi quanto le batterie in alcuni settori. Il Blueprint mostra che l’idrogeno ha un ruolo importante da svolgere per il trasporto a lungo raggio, ma osserva anche che “i carburanti sostenibili possono anche essere un’opzione per alcuni veicoli medi e pesanti, in particolare per le applicazioni remote e per i veicoli legacy che fanno affidamento sui motori a combustione interna. Il tasso di turnover storicamente lento per molti veicoli medi e pesanti significa che le nuove tecnologie potrebbero non sostituire i motori diesel per diversi decenni e che la diffusione di nuove tecnologie nella flotta sarà un processo lento se le forze di mercato o le decisioni politiche non accelerano il turnover dei veicoli. I carburanti sostenibili potrebbero aiutare ad alleviare questa sfida del fatturato fornendo soluzioni a basse emissioni di carbonio compatibili con i veicoli esistenti”.

Per quanto riguarda i motori e le attrezzature fuoristrada, dovrebbero prevedere il rifornimento da tutti e tre gli spazi tecnologici: elettricità a batteria, idrogeno e carburanti sostenibili.

È un approccio logico pensare in generale ai trasporti e alla mobilità, dove lavoriamo e viviamo, così come agli impatti energetici e ambientali delle nostre decisioni di trasporto. L’amministrazione Biden lo vede come una “pietra miliare significativa nel percorso verso la realizzazione di un futuro di trasporto migliore e sostenibile”. È sicuramente un buon inizio.

Chi ha preso parte a progetti di costruzione o ristrutturazione, sa che ci sono progetti originali e poi ci sono progetti “as-built”. Questi ultimi riflettono la realtà delle mutevoli condizioni incontrate lungo il percorso. Ed è esattamente così che dovremmo pensare a questo progetto nazionale per la decarbonizzazione dei trasporti: scritto a matita e non su pietra.

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