Steyr Konzept. L’ibrido di Cnh Industrial
Steyr Konzept. La proposta targata Cnh Industrial, delegata a Steyr per quanto riguarda il trattore e Fpt Industrial per la driveline, apre nuovi orizzonti nel mondo delle motorizzazioni ibride. Sorprende la scomparsa della trasmissione tradizionale (elemento spesso strutturale e sicuramente caratterizzante nel mondo della trazione agricola) in favore di una soluzione a 4 motori posti in ciascuna ruota. […]
Steyr Konzept. La proposta targata Cnh Industrial, delegata a Steyr per quanto riguarda il trattore e Fpt Industrial per la driveline, apre nuovi orizzonti nel mondo delle motorizzazioni ibride. Sorprende la scomparsa della trasmissione tradizionale (elemento spesso strutturale e sicuramente caratterizzante nel mondo della trazione agricola) in favore di una soluzione a 4 motori posti in ciascuna ruota.
Al motore endotermico è abbinato un generatore che, di volta in volta, alimenta i motori elettrici o ricarica il pacco batterie.
COME NE CAPISCONO QUELLI DELLA RIVISTA TRATTORI… A VOI LO STEYR KONZEPT
Entriamo nei dettagli della catena cinematica dello Steyr Konzept con Selin Tur, Head of E-Powertrain.
Questa proposta conferma che il futuro della mobilità sostenibile è sempre più basato su soluzioni ibride. In questa collaborazione tra due marchi dello stesso gruppo come vi siete suddivisi i compiti?
Sulla base della expertise di Cnh Industrial e di Steyr nel campo dei trattori e di Fpt in quello delle powertrain elettriche, un’architettura ibrida in serie con un generatore endotermico, motori elettrici nei mozzi con riduzione incorporata e pacco batterie è stata sviluppata e adeguatamente dimensionata proprio per questo impiego. Questo innovativo layout modulare è stato scelto da Cnh Industrial e Steyr per facilitare la collocazione di tutti i componenti della driveline e di componenti quali le sospensioni e il sistema di sterzatura.
Dalle immagini sembra che il pacco batterie dello Steyr Konzept sia integrato in una struttura reticolare che sostituisce il classico gruppo motore trasmissione assale posteriore dei trattori tradizionali. Considerando gli sforzi a cui questa struttura sarà sottoposta durante i cicli di lavoro, quali problemi (anche in un’ottica di sicurezza passiva del pacco batterie) ha comportato questa scelta?
La prima sfida è stata quella di progettare una struttura che lasciasse la porta aperta a futuri sviluppi, assicurando al contempo un’adeguata accessibilità per la manutenzione. Oltre a ciò, il telaio è stato dimensionato in modo tale da assicurare un’adeguata robustezza in tutti le condizioni.
L’abolizione della trasmissione tradizionale farà si che i 4 motori elettrici dovranno lavorare a bassissima velocità (anche di pochi metri all’ora) per lunghi periodi: come è stato affrontato il problema del loro raffreddamento?
Il concept prevedere motori elettrici ad alta efficienza ed alta velocità con riduttore integrato. Un sistema di raffreddamento dedicato, con radiatori e ventilatori elettrici installati sotto il cofano, raffredda tutti i componenti elettrici della powertrain (motori elettrici, inverter e batterie).
La trazione alle ruote sarà, comunque, diretta o sono previsti mozzi a uno o più stadi di riduzione?
La riduzione di velocità sui motori elettrici avviene tramite un riduttore a planetari con una rapportatura che consente di coprire tutto il range di velocità del trattore.Sulle ruote posteriore è previsto un doppio stadio di riduzione per assicurare un adeguato sforzo di trazione sino alla velocità massima del trattore mentre sulle ruote anteriori è presente una frizione per staccare i motori proprio quando il trattore viaggia ad alta velocità pur mantenendo, al contempo, la trazione integrale a bassa velocità.
La presentazione parla di batterie ‘modulari’: su quali capacità vi siete orientati?
I due pacchi da 30kWh ciascuno sono in grado di assicurare 30 minuti di operatività in modalità zero emissioni sia durante gli spostamenti che durante un ciclo di lavoro standard. Il Sistema è ad alta tensione, con tensioni di lavoro comprese tra 600V e 800V.
La potenza massima alle ruote è di 250 chilowatt. Non essendo isodiametrico come è ripartita tra assale anteriore e assale posteriore?
La ripartizione è 40% all’avantreno e 60% al retrotreno. I 250 chilowatt sono la potenza massima di picco per le lavorazioni più impegnative in campo.
QUELLI DI FPT E CNH L’IBRIDO LO SANNO FARE ANCHE SU STRADA
Per ora avete mantenuto il classico sistema idraulico per l’azionamento di attrezzi: è prevista la sua abolizione in futuro?
Come detto, la modularità dell’architettura scelta consente di mantenere nel medio termine una Pto tradizionale e un impianto idraulico tradizionale e di assicurare, quindi, la piena compatibilità con le attrezzature standard. Nel lungo termine, questa stessa modularità consentirà di passare facilmente ad una architettura totalmente elettrica e di impiegare attrezzature elettrificate grazie ad una presa standard Aef (Agricultural electric foundation).
L’intervista completa è disponibile su DIESEL di Marzo (clicca qui per capire come abbonarsi).